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Il consigliere regionale Maroni difende i negozi di vicinato

Admin Altreforme 10 Luglio 2013

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Daniela Maroni consigliere regione LombardiaERBA – Nell’ambito del dibattito tenutosi in aula di Consiglio sul Piano regionale di sviluppo, il documento politico di programma che traccerà le linee guida operative dei prossimi 5 anni, il consigliere segretario Daniela Maroni ha focalizzato la sua attenzione sull’indirizzo da fornire alle attività commerciali.

La crisi economica di questi anni ci ha costretto a uno stop drammatico per i consumi che, per i prossimi anni, rappresenterà la sfida che deve portare ad una nuova concezione del commercio , della vendita e dell’approvvigionamento delle merci. Grande attenzione verrà chiesta alla regione Lombardia per istituire strumenti che possano riportare equilibrio e concorrenza leale tra le molteplici realtà di offerta.

Cultura locale, tutela del patrimonio lombardo, convivenza leale ed eccellenza del servizio: intorno a questi punti cardine si orientano le indicazioni del consigliere erbese, che invita al sostegno delle piccole realtà di paese per impedire la desertificazione dei centri cittadini, riportando i negozi di vicinato, sollecitando i Comuni e le associazioni dei commercianti di ogni paese all’utilizzo dei distretti urbani del commercio, alla nascita dei centri commerciali naturali, che verranno ripensati e muniti di risorse per la progettualità di rete.”

L’obiettivo è quello di garantire un corretto equilibrio tra realtà di vendita di diversa grandezza, condizione propedeutica per una concorrenza virtuosa e capace di imporre sul mercato le produzioni che distinguono il tessuto lombardo.

Nel discorso, osserva il Consigliere Segretario, rientra anche Expo 2015: “Non possiamo né dobbiamo perdere questa grande occasione, che ci vedrà vetrina sul mondo, ragion per cui anche il settore della ricettività e del turismo dovrà trovare nuovo impulso, passando per realtà consolidate e più recenti, come i Bed & Breakfast: oggi sul territorio lombardo se ne contano più di 1200, vanno nella direzione di salvaguardia della cultura locale e dei suoi usi e costumi imponendo la famigliarità e il calore dei rapporti umani”.

Recuperando le radici socio-economico-culturali del territorio si potrebbe aprire un viatico più veloce ed efficace per uscire dalla contingenza della crisi. “Il trasmettere alle generazioni future il saper fare opponendoci al vuoto generazionale che la criticità del momento storico sta provocando – ha chiuso nel suo intervento la Maroni – ci porrà vincenti davanti alla ripartenza economica difficile e lenta che ha bisogno di un agire e di un reinventarsi con un obiettivo preciso, frutto di un’analisi dettagliata , precisa e assolutamente attinente alla realtà del nostro momento”.