Erba

Erba. Un anno dopo il voto: intervista al Sindaco Veronica Airoldi

Caterina Franci 12 Giugno 2018

Erba, Politica

La notte della vittoria: Veronica Airoldi con Alessandro Fermi festeggia l’elezione a Sindaco di Erba

 

ERBA – 25 giugno 2017: è da poco scoccata la mezzanotte quando Veronica Airoldi viene eletta Sindaco di Erba. E’ trascorso quasi un anno da quel ballottaggio, vinto dalla candidata di Forza Italia, Lega Nord e dalle civiche Il Buonsenso e Veronica Airoldi Sindaco, contro lo sfidante Claudio Ghislanzoni, ex vicesindaco di Erba. Una vittoria che per molti ha segnato l’inizio di una nuova epoca, all’insegna del cambiamento e soprattutto del rilancio della città e del territorio circostante.

50 anni, laureata in Lettere e Filosofia, lavora dal 2000 in Ance Como dove è responsabile di diversi settori. Prima di candidarsi a sindaco Airoldi era stata consigliere comunale prima e Erba e poi a Como.

A un anno dalla sua elezione abbiamo incontrato e intervistato il sindaco Veronica Airoldi. Riportiamo di seguito l’intervista.

Durante il Consiglio Comunale di insediamento

 

E’ passato quasi un anno dal suo insediamento: come si sente? Rifarebbe la scelta di candidarsi?
Inizierei con una premessa: rispetto alla mia prima esperienza politica qui a Erba come consigliere comunale devo dire che i tempi sono cambiati. Era molto più facile amministrare rispetto a oggi, c’erano molti meno vincoli. Oggi come oggi abbiamo un limite legato ad un grosso indebitamento del Comune di Erba, dovuto, più che a scelte sbagliate fatte dalle precedenti amministrazioni, alle mutate condizioni cui è sottoposta la finanza degli enti locali. Se consideriamo che come Comune paghiamo rate di mutuo per oltre 2 milioni di euro l’anno e che i trasferimenti statali sono stati ridotti a 500 mila euro l’anno, credo che ci sia poco da aggiungere. Se mi ricandiderei sindaco? Certo. Come avevo detto in campagna elettorale la mia candidatura è stata dettata da spirito di servizio nei confronti della città, da questo punto di vista non è cambiato nulla.

Un anno fa la sua prima intervista a Erbanotizie.com con la quale aveva evidenziato tre priorità del suo programma elettorale: dialogo, rilancio della città e rispetto delle persone. A che punto siamo?
Partendo dal dialogo, penso di poter dire che c’è. Ho istituito i due tavoli di confronto dell’economia e del governo del territorio con i rappresentanti delle associazioni e degli ordini professionali. In questo anno ho incontrato decine di persone che hanno chiesto di parlare con me. Ma essere aperti al confronto non significa rinunciare a prendere delle decisioni. Siamo stati eletti per realizzare un determinato programma, sono consapevole che la sua attuazione scontenterà qualcuno e farà contenti altri. Non è proprio possibile andare bene a tutti.
Tuttavia non posso tacere il fatto abbiamo commesso degli errori, mi riferisco a piazza Mercato. La scelta di togliere il parcheggio dalla piazza resta, a mio modo di vedere, una scelta giusta. Abbiamo sbagliato nella tempistica, avremmo dovuto prevedere tempi più lunghi rispetto a quelli che ci siamo dati. Mi è assolutamente servito da lezione, in questo senso abbiamo peccato di inesperienza, non ho problemi ad ammetterlo. Tuttavia, in questi mesi, pur partendo da posizioni decisamente diverse, non è mai mancato il confronto ed il dialogo con i commercianti. Per quanto riguarda il rispetto delle persone, ribadisco il fatto che è fondamentale. Il compito di un sindaco è essere chiaro rispetto alle decisioni che assume, anche se non sono condivise. Bisogna saper dire di no quando è no e sì quando è si, senza creare false speranze. E’ quello che ad esempio ho fatto sin da subito riguardo la questione del passaggio a livello di Corso XXV Aprile: rimane una delle grandi priorità dell’amministrazione, ma illudere la città di poterlo eliminare nel giro di due anni sarebbe scorretto, le tempistiche purtroppo saranno più lunghe. Questa però sarà un’importante partita da giocare rispetto al rilancio di Erba, che è la parte più complicata. Dobbiamo intervenire su una situazione non facile, qualche passo è già stato compiuto, mi riferisco alla recente deliberazione che prevede il passaggio di Lariofiere da centro espositivo a fondazione. Il polo è uno degli elementi dal quale il rilancio della città passa. Questo processo però si basa su un presupposto fondamentale: far diventare Erba un interlocutore rispetto al territorio, un comune capofila per diverse iniziative.

Un aspetto fondamentale del vostro programma era la condivisione: crede di aver trovato la strada giusta per essere più vicino ai cittadini? Si può migliorare ancora?
Uno degli obiettivi che mi ero posta era quello di modificare gli orari del comune per andare incontro ai cittadini: siamo riusciti ad avviare il Mercoledì del Cittadino in tempi brevi, intercettando le esigenze di tanti erbesi, contenti di questa iniziativa. Dal punto di vista comunicativo sicuramente possiamo e dobbiamo migliorare, ma il Comune cerca di essere vicino ai cittadini, anche attraverso la competenza e disponibilità dei dipendenti. Durante quest’anno ho voluto incontrarli tutti, di fatto sono loro che rendono possibili tante cose. Da sindaco mi sembrava fondamentale conoscerli, ascoltarli e sentire le loro proposte e i loro suggerimenti. Devo dire che il confronto mi è servito moltissimo e nei prossimi mesi cercheremo di rendere concrete molte delle idee sulle quali ci siamo confrontati.

Uno dei principali problemi degli amministratori oggi è la mancanza di risorse: far quadrare i conti è sempre più difficile, praticamente non ci sono soldi neanche per coprire le buche per strada. Come vi state muovendo sul fronte della ricerca di finanziamenti?
Una prima buona notizia riguarda l’essere arrivati con successo alla conclusione dell’iter per la vendita delle azioni di Enerxenia, vista positivamente anche dalla Corte dei Conti che ci ha inviato una lettera a riguardo. La gara verrà a giorni pubblicata da Asme, ciò che incasseremo sarà destinato ad attività in conto capitale: una parte (in realtà minima perché Cassa Depositi e Prestiti applica penali talmente alte per l’estinzione anticipata dei mutui da renderla antieconomica) sarà utilizzata per l’estinzione dei mutui estinguibili, la restante ad investimenti di manutenzione sul patrimonio comunale, strade, marciapiedi, edifici, ecc. La necessità di reperire finanziamenti è di tutti: avevo pensato all’apertura di uno sportello bandi, per rendere più efficiente la ricerca e la partecipazione a bandi europei, sperando in una collaborazione con la Camera di Commercio di Como. Al momento la Camera è giustamente concentrata sull’operazione di fusione con Lecco e le priorità sono dunque altre. Tuttavia, non appena il processo sarà concluso tornerò alla carica. Il limite della gran parte dei bandi è che il soggetto finanziato è tenuto ad anticipare una parte della somma, e comunque c’è da ricordare che i finanziamenti sono a fondo perduto per il 30-40% a seconda dei casi. Questo vuol dire che comunque il Comune deve avere a monte le risorse. Quindi un primo lavoro da fare è quello di verificare la fattibilità dell’anticipazione ed in base a questo presentare i progetti. I nostri uffici, comunque, si stanno muovendo. Un altro modo per reperire finanziamenti è quello di vendere parte del patrimonio immobiliare comunale: il piano alienazioni è già stato approvato. Per quanto non piaccia l’unico modo per poter mantenere in efficienza i nostri beni è venderne altri, bisogna fare delle scelte e sperare, soprattutto, che ci siano acquirenti. Certo, se come enti locali avessimo la possibilità di trattenere una quota parte significativa delle tasse che pagano i nostri cittadini, non avremmo problemi. Anzi, avremmo la possibilità di fare una manutenzione costante del nostro patrimonio. Non mi stancherò mai di ripetere che uno dei problemi maggiori dell’Italia è la mancata manutenzione degli edifici pubblici, delle strade, dei ponti, delle infrastrutture, dei boschi, degli alvei dei fiumi, ecc Gran parte dei disastri che accadono sono propri dovuti a questo. Mi auguro che il nuovo Governo cambi le cose: i risparmi non si fanno tagliando le risorse agli enti locali ma le spese inutili a livello centrale.

Parlando di sicurezza, cosa è stato fatto in un anno?
Un tema delicato e molto sentito dai cittadini. Nonostante i dati diffusi dalle forze dell’ordine parlino di un generale calo di reati e criminalità la percezione di insicurezza c’é. A Erba credo che ci siano delle aree oggettivamente da monitorare, più di altre. Faccio l’esempio della stazione, dove però il presidio è aumentato, grazie alla Polizia Locale, ai Carabinieri e alla Guardia di Finanza. Dal Questore abbiamo poi ottenuto di avere più controlli da parte della Polizia di Stato con agenti che provengono addirittura da Milano. Allo stato attuale ritengo che solo un presidio di 24 ore su 24 potrebbe dare risultati definitivi, ma oggi come oggi è impensabile garantire questo tipo di controllo. Certo è che possiamo ‘riappropiarci’ di alcune aree, questo è un obiettivo di sicurezza. A fine maggio ho firmato con il Prefetto il patto sulla sicurezza che era prerogativa necessaria per poter partecipare ad un bando nazionale relativo al sistema della videosorveglianza, noi abbiamo presentato il progetto dei tre varchi per la lettura targhe che serviranno per controllare gli accessi alla città e che saranno poi integrato con i due varchi di Pusiano ed Eupilio.

Qualche obiettivo già fissato per il prossimo anno?
Ho in mente di fare un documento di inquadramento urbanistico, che permetta di tracciare condividere una strategia di sviluppo della città. In questi anni c’è stata assoluta mancanza di una progettazione urbanistica, i risultati sono da vedere. Serve poi provare a rivitalizzare le frazioni e i centri storici. Il Comune può fare la sua parte, poi ritengo debbano essere i singoli ad attivarsi, ma certo il nostro ruolo è anche quello di dare loro gli strumenti necessari per farlo. Ribadisco poi che l’obiettivo generale è quello della riduzione del consumo di suolo, favorendo la riqualificazione del patrimonio esistente Il documento di inquadramento di cui parlavo prima penso potrà aiutare. Il 2018 e il 2019 in questo senso saranno due anni cruciali.

Cosa ci dice del tanto invocato rilancio turistico?
Sappiamo bene che Erba non è una città turistica sul genere di Como o Cernobbio, però ha la fortuna di trovarsi in una posizione geografica che può essere sfruttata, tra Como e Lecco, a ridosso del Triangolo Lariano e di diversi itinerari per chi ama il turismo outdoor. Con il progetto Expo Green Land investiremo nella promozione del territorio, ma quello che serve, a mio parere, è un radicale cambio di mentalità Dobbiamo cominciare a guardare Erba con un occhio diverso e, soprattutto, va studiato un progetto su area vasta, che coinvolga i comuni limitrofi.

La Giunta Airoldi (assente l’assessore Alessio Nava)

 

E’ contenta della sua Giunta? Ci sono in programma cambiamenti?
Molto. La Giunta sta lavorando bene e nei prossimi anni sarà chiamata a decisioni importanti. Grossi cambiamenti non ne prevedo, certo con l’elezione del vicesindaco Erica Rivolta a Senatrice e la necessità di essere a Roma almeno due o tre giorni durante la settimana dovremo pensare ad una redistribuzione delle deleghe. Lo faremo a tempo debito.

Se potesse darsi un voto da 1 a 10 cosa si darebbe?
Sono restia a darmi un voto, credo però di poter dire che in questo primo anno di amministrazione abbiamo mantenuto una serie di promesse. Non è stato fatto niente che non fosse stato annunciato. Io credo, ad essere seri, che il voto ad un’amministrazione possa essere espresso a fine mandato.

Infine qual è secondo lei il problema più ostico di Erba? Se avesse una bacchetta magica cosa sistemerebbe per prima cosa?
La sensazione è di una città un po’ ripiegata su se stessa. Mi piacerebbe tornasse piena di vita, una città viva. Quando ho iniziato a fare politica il centro era pieno di negozi, il sabato pomeriggio c’era tanta gente, c’erano moltissimi locali molto frequentati, anche merito di un tessuto produttivo diverso, che portava tanta ricchezza. Oggi Erba si è spenta: se avessi la bacchetta magica vorrei ridare la speranza a tutti quanti e farla ripartire. Ha tutte le carte in regola per farlo.