Erba

Erba. L’Anpi dice no a via Airoldi. Lunedì presidio fuori dal Comune

Caterina Franci 12 Luglio 2019

Erba, Politica

ERBA – Tra i nettamente contrari alla proposta dell’Amministrazione Comunale di Erba di intitolare una via dell città all’ex podestà Alberto Airoldi c’è l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Territorio Erbese Sez. “Luigi Conti” Monguzzo. 

“Non è nostra intenzione mettere in discussione i meriti culturali e artistici di Airoldi – precisano – tuttavia non possiamo assolutamente tacere sul suo passato di convinto sostenitore del fascismo fino ad arrivare a ricoprire incarichi importanti nel locale partito fascista e nella guida della città di Erba con la carica di podestà. A nostro avviso non è sufficiente esibire meriti culturali per cancellare una macchia indelebile come la complicità attiva nel regime fascista: persino Hermann Goering, numero due del nazismo aveva meriti culturali ed era uno dei più grandi collezionisti di arte, ma nessuno in Germania si sognerebbe mai di intitolargli una via”.

“Nel 1938 – continuano dall’Anpi – la legge più infame veniva proclamata dal fascismo con l’avallo della monarchia, le leggi razziali stuzzicavano la vena artistica dello zelante Airoldi che nel 1939 pubblicava un volumetto dal titolo “Elenco di cognomi ebraici” per additare ai concittadini erbesi le famiglie di origine ebraica ed esporle al pubblico ludibrio: veramente un bell’esempio di cultura” chiosano. “Dopo la caduta del fascismo il 25 luglio del 1943 senza esitazione ha aderito alla nascente repubblica sociale italiana ricoprendo anche in questo caso importanti incarichi, approvando senza tema di smentita tutte le nefandezze, i crimini, le deportazioni, i rastrellamenti e le rappresaglie che il fascismo repubblichino, alleato dei nazisti, ha compiuto nel nostro Paese. E’ noto inoltre il coinvolgimento dell’Airoldi nel processo al martire Giancarlo Puecher, prima medaglia d’oro della Resistenza italiana. Troppo comodo affermare oggi che lo stesso si sarebbe prodigato per salvare la vita del martire. Airoldi, con il suo ruolo, è stato complice fino in fondo degli aguzzini del Puecher poiché ne approvava metodi e finalità”.

“Ma la cosa più preoccupante – concludono – dopo settantacinque anni, è il tentativo di cancellare la memoria, di ridurre sullo stesso piano fascismo e antifascismo confondendo il tutto in un indistinto passato. Non sfugge infatti la mossa meschina di intitolare una via ad un fascista e un’altra ad un partigiano, quasi un pari e patta tra l’Airoldi e Mons. Pirovano. Si aggiunge poi la vergogna senza pudore che l’Amministrazione Comunale, retta dalla nipote dell’ex podestà, intitoli una via al nonno della stessa”.

Lunedì 15 luglio la mozione sull’intitolazione della via al podestà Alberto Airoldi verrà discussa in Consiglio Comunale. Per l’occasione l’Anpi sarà presente in presidio al di fuori del Comune a partire dalle ore 20.

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