Erba

Coronavirus. Casi positivi in Ca’ Prina, il sindaco scrive a Regione

Caterina Franci 4 Aprile 2020

Erba, Politica

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ERBA – Sono arrivati tra la serata di ieri, venerdì, e la mattinata di oggi, sabato, i risultati dei tamponi effettuati sugli ospiti della RSA, Ca’ Prina di Erba, che hanno evidenziato la presenza del Covid-19 anche all’interno della struttura. Per questa ragione, il sindaco di Erba Veronica Airoldi ha inviato una lettera  in Regione chiedendo che i tamponi vengano garantiti anche agli operatori delle RSA, delle strutture religiose e delle comunità, ai medici di medicina generale e al personale degli ospedali.

Stando a quanto appreso, i controlli applicati negli scorsi giorni avrebbero evidenziato casi di positività in forma sia sintomatica che asintomatica tra i pazienti. Per impedire l’ulteriore dilagare del contagio, questi ultimi sono stati circoscritti in una zona contingentata dell’edificio.

Da qui la decisione del primo cittadino di inviare una lettera al presidente di Regione Attilio Fontana e all’assessore Giulio Gallera, al Direttore dell’Asst Lariana Fabio Banfi e di Ats Insubria Lucas Maria Gutierrez.

“È con crescente preoccupazione – scrive il sindaco – che mi rivolgo a Voi, nella speranza che questo appello venga accolto. Come Sindaco del Comune di Erba sto assistendo, impotente, all’estensione della diffusione del nuovo coronavirus sia nella R.S.A. che in alcune delle strutture religiose di comunità presenti sul territorio cittadino, e la particolare fragilità degli ospiti non può far sfuggire la portata del rischio  che vi si corre. In alcuni casi, la scelta operata dai medici responsabili è stata quella di sottoporre a tampone gli ospiti, ma non il personale che vi lavora, stante l’indicazione dei protocolli in essere. Mi permetto di segnalare il pericolo insito in questa strategia”.

“È più che evidente – precisa Airoldi – che in simili strutture il virus non possa che essere stato introdotto dall’esterno, tuttavia, il personale oggi a casa in malattia non viene sottoposto a tampone, né i rispettivi familiari assoggettati a forme di quarantena.  La deliberazione della Giunta Regionale Lombardia nr. XI/3018 del 30/03/2020 prevede a tal proposito misure specifiche la cui applicazione non si ha contezza di quanto sia conosciuta”.

“Mi appello a voi affinché vengano forniti tutti i mezzi necessari per la gestione operativa degli ospiti e del personale delle RSA, al fine di contenere le possibili infezioni legate all’attività di assistenza nell’ambito dell’emergenza da COVID-19. Ritengo essenziale che venga condotto un monitoraggio degli operatori, consentendo agli stessi di effettuare periodicamente un tampone, in quanto gli stessi sono potenzialmente in contatto con persone positive o in quarantena all’esterno e  quindi involontari propagatori del virus all’interno delle strutture e vice versa”.

“Una situazione analoga è quella vissuta dai medici di medicina generale e dal personale medico ed infermieristico ospedaliero, soggetti estremamente esposti al rischio di contagio, e quindi possibili fonti di diffusione del virus. L’esigenza che mi sento di segnalare per loro, per la loro salute, per quella dei loro cari e sicuramente dei pazienti sani che visitano tutti i giorni: è quella di sottoporli a tamponi periodici (almeno in attesa di ulteriori e più precisi esami) che tutelino in  primis la loro incolumità e quella delle strutture di comunità che alle loro preziose cure si affidano”.

“Ciò che devo purtroppo registrare è che, mentre le misure di isolamento messe in atto per i cittadini rispondono, correttamente, alla massima rigidità, i protocolli destinati al personale sanitario degli ospedali, delle RSA, delle strutture di comunità e per i medici di medicina generale non garantiscono altrettanta sicurezza. In nome della comunità cittadina che rappresento mi rivolgo a Voi certa che questo mio appello possa essere accolto con celerità e responsabilità e si possa insieme giungere alla sconfitta del subdolo nemico che ha stravolto le nostre vite” ha concluso il sindaco.

Visto l’avvicinarsi delle festività pasquali e l’arrivo del beltempo, il sindaco Airoldi ha voluto infine rivolgere un appello ai propri cittadini: “Stiamo monitorando con estrema attenzione la situazione e nei prossimi giorni contiamo di poter effettuare ulteriori tamponi – ha spiegato – Ciò potrebbe portare a un aumento del numero di casi positivi accertati e per questo mi rivolgo a tutti gli erbesi: non uscite di casa se non per le ragioni consentite perché è fondamentale ridurre il più possibile la diffusione del contagio. Mi rendo conto che sia un sacrificio, ma è estremamente pericoloso uscire”.