Albavilla

Albavilla, indennizzo al presidente del Consiglio, minoranza in disaccordo

Caterina Franci 29 Luglio 2019

Albavilla, Politica

Il Consiglio Comunale di Albavilla riunito per l’insediamento dopo le ultime elezioni (foto archivio)

 

ALBAVILLA – Ha fatto discutere l’assegnazione di un indennizzo al Presidente del Consiglio Comunale ad Albavilla. L’argomento è stato dibattuto sabato, durante la seduta. Le critiche sono arrivate dal gruppo di minoranza Lista Civica Albavilla che ha espresso voto contrario.

“Riteniamo illogico in un momento storico nel quale tutti chiedono e cercano responsabilità e parsimonia, assegnare un indennizzo ad una figura che sinora non ne ha mai percepiti. Non diamo certamente importanza all’entità economica. Bensì, diamo importanza al significato di tale gesto” ha fatto sapere il gruppo.

Nello specifico, la proposta di indennizzo al presidente del Consiglio Comunale, carica rivestita dal consigliere di maggioranza Carlo Tafuni, è di 125 euro lordi al mese. “Quali sono gli oneri aggiuntivi che giustificano un’indennità 10-12 volte maggiore a quella di un consigliere comunale? E perché si è deciso di dare questo riconoscimento dopo anni in cui non accadeva?” le domande della Lista Civica Albavilla.

A destra Alessandro Fermi

“L’unica voce che abbiamo udito in Aula – riporta il gruppo – è stata quella del consigliere Alessandro Fermi. Il discorso da lui esposto si è concentrato esclusivamente sulla giustificazione insita nel remunerare l’impegno nella causa pubblica. Purtroppo, in tutta franchezza, non possiamo accettare una motivazione tanto spoglia di argomentazioni. L’impegno pubblico è stato il medesimo per tutti i predecessori. Piuttosto, ci sembra necessario sottolineare come l’attività amministrativa sia più spesso guidata da passione, amore per il proprio paese e verso i concittadini. Tutti gli amministratori del recente passato sono pronti a testimoniarlo. Siamo costretti a constatare invece come, con la decisione di “aumentare” gli stipendi, si dia alito a chi sfrutta tale discorso per fomentare l’antipolitica, piuttosto che per stimolare i giovani a proporsi come amministratori del futuro!” la conclusione della minoranza.

Il mio discorso ha voluto prendere in considerazione il problema dell’indennità in maniera più ampia e generale – ha specificato Fermi, consigliere di maggioranza e Presidente del Consiglio Regionale di Lombardia – è oggettivo che oggi l’indennità dei sindaci sia oggi sottodimensionata. Il dato delle ultime elezioni in Regione Lombardia è chiaro: su circa 900 comuni al voto 200 hanno visto la candidatura a sindaco di una sola persona, in una ventina addirittura non si è presentato nessuno. Questi sono numeri reali che dimostrano un problema oggettivo, e cioè che sempre meno persone hanno voglia di impegnarsi in questa causa pubblica. L’indennità è uno dei tanti motivi insieme alle responsabilità e al tipo di lavoro che richiede impegno e sacrifici. Oggi come oggi – ha continuato Fermi – la politica non può non affrontare il tema dell’indennità, va corretto il tiro”.