Ponte Lambro. Vaccini e disagi: “Cosa devono fare gli anziani?”

Caterina Franci 24 Marzo 2021

Lettere

Francesco Cocchiararo

PONTE LAMBRO – Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Francesco Cocchiararo, già assessore e consigliere comunale a Ponte Lambro, sui disagi legati alla campagna vaccinale contro il Covid in Lombardia.

“È sotto gli occhi di tutti che in Lombardia regni la lentezza e il caos organizzativo nella campagna vaccinale anti COVID. Migliaia di anziani sono in attesa di una conferma di appuntamento, ma i problemi sono tanti anche per chi è riuscito a prenotare: in molti centri vaccinali sono stati fissati più appuntamenti rispetto alle dosi a disposizione e si sono creati assembramenti, oppure, al contrario, non si è presentato nessuno perché gli appuntamenti non erano stati confermati via sms. Molti anziani hanno dovuto raggiungere centri vaccinali a decine di chilometri da dove abitano, anche fuori provincia (cittadini di Varese inviati a Cremona o cittadini bresciani indirizzati al FBF di Erba), e in alcuni casi le conferme telefoniche sono arrivate in ritardo rispetto alle date fissate per la vaccinazione.

Mi chiedo innanzitutto quale criterio adottino per le chiamate? Sono già stati vaccinati cittadini che compiranno gli 80 anni entro il 2021; altri che hanno 85, 90 anni e più con iscrizione tempestiva (16 febbraio ‘21) non sono stati ancora convocati nonostante i loro numerosi solleciti al numero verde regionale che non risponde alle domande e sa solo ribadire che bisogna aspettare il proprio turno. Peraltro non c’è alcuna possibilità di verificare sul sito della Regione se il proprio numero di adesione sia rimasto attivo o meno.

Soluzione molto semplice (forse per questo non è stata perseguita) sarebbe stata quella di chiedere ad ogni Comune la lista dei cittadini per fasce di età per poi recapitarla all’ATS per il successivo inoltro ai centri vaccinali.

La Moratti ha dichiarato che per vaccinare tutti i lombardi entro giugno sarebbe stato necessario arrivare a 170mila somministrazioni al giorno, ma, al momento, il picco è stato toccato l’11 marzo con 34mila. I ritmi della campagna vaccinale sono sempre rimasti lenti, anche dopo la ripresa delle somministrazioni del vaccino di AstraZeneca.

Ora Bertolaso dichiara che da fine mese le adesioni si faranno su Poste Italiane, ma non viene esplicitato come dovranno comportarsi coloro che pur avendo il numero di iscrizione non sono stati ancora chiamati. Dovranno ripetere l’adesione o ci sarà un trasferimento di dati? In verità nasce la piattaforma unica nazionale e non regionale, affidata alle Poste, per il coordinamento di tutte le prenotazioni. Finalmente si è arrivati a ciò da cui si doveva partire: si è capito che il fatto che ci siano sistemi diversi da una regione all’altra rende difficile l’informazione ai cittadini.

In conclusione, un povero anziano cosa deve fare? Come si deve comportare? Chi gli darà le risposte dovute? Deve solo affidarsi alla sorte sperando di non ammalarsi? Sarebbe ora di smetterla di sbandierare che si devono proteggere le fasce deboli e fragili se poi, ahimè, i propositi restano solo chiacchiere”.

Francesco Cocchiararo
Ponte Lambro