Lettera. “Considerazioni sull’attualità in tempi di CoronaVirus”

Caterina Franci 25 Marzo 2020

Lettere

ERBA – Riceviamo e pubblichiamo:

Voglio porre all’attenzione due riflessioni su quello che attualmente sta succedendo nella nostra Regione, oltre che nel mondo intero.

La prima riflessione riguarda la presenza di CO2 nell’aria: è in continuo aumento, per i numerosissimi veicoli a motore circolanti (a scoppio e diesel), per i numerosissimi impianti di riscaldamento in funzione in questo periodo, per i macchinari delle attività lavorative, in un’area come quella della pianura padana tra le più inquinate al mondo. Anche l’uomo respirando, introduce O2 ed elimina CO2.

Diversi studi scientifici hanno evidenziato che la presenza di O2 a livello del mare (che è tra i massimi produttori) è diminuita fino al 40 %; inoltre, in questo periodo le piante stanno solo cominciando a germogliare. La produzione di O2 è quindi ora ridotta al minimo.

A scuola ci hanno insegnato che la presenza di O2 in 1 litro di aria era il 21%.
Quale sarà l’attuale rapporto tra CO2 e O2?

La seconda considerazione è di carattere politico sanitario.
Preciso che sono stato dapprima un Infermiere Professionale, poi un Capo Reparto che ha vissuto nell’ambiente ospedaliero per oltre 40 anni. Ho visto e vissuto tutte le trasformazioni che la sanità ha avuto dal 1970 ad oggi.
Pur tralasciando alcune cose, su due punti è doveroso mettere l’attenzione.

1.     Abolizione delle Piante Organiche

2.     Chiusura di molte Strutture Ospedaliere

Mentre un tempo c’erano numeri e qualifiche certe per ogni Reparto, in base ai Posti Letto, (si sapeva che doveva esserci in organico un Primario, un certo numero di aiuti, di  assistenti, un Capo Reparto, un certo numero di Infermieri, un certo numero di Ausiliari), in seguito – con l’abolizione delle piante organiche e l’introduzione di varie formule, tra cui il calcolo dei “carichi di lavoro” –  sia il personale medico sia quello infermieristico è andato via via riducendosi in misura drastica.

A questo si è aggiunta la chiusura di numerosi ospedali e si è arrivati ad una diminuzione strutturale e di personale così elevata che solo con grandi difficoltà si è potuto far fronte a tutte le esigenze di servizio. Adesso è arrivato il maledetto virus e queste carenze si dimostrano in tutta la loro tragica evidenza.
Ritengo doverosa da parte degli organi di governo una seria riflessione sulla gestione della politica sanitaria, per esempio in termini di investimenti/mancati investimenti sulle persone e sulle cose.

Doveroso e fondamentale – quando sarà finito tutto questo – NON dimenticare, Non ricominciare come se nulla fosse, imparare con realismo ed umiltà dagli errori commessi.

Al punto in cui siamo, e finchè non sarà cessata l’emergenza, quello che possiamo e dobbiamo fare come cittadini per alleviare almeno un po’ il carico che è sulle spalle e sulla pelle del personale sanitario, è rispettare le regole emanate a livello nazionale, restando tutti a casa: unica arma per diminuire i contagi e poterci riprendere poi il dono della libertà, per cui gli anziani di oggi hanno combattuto in altri tempi altre guerre.

Luigi Brunelli