Como

Lavoro, Uil: “Domanda occupazionale in crescita nel comasco”

Caterina Franci 8 Novembre 2018

Como, Economia/Lavoro

COMO – Cresce la domanda occupazionale in provincia di Como e si riduce invece a Lecco: i dati di Unioncamere del progetto Excelsior relativi alle proiezioni occupazionali da parte delle aziende nelle province di Como e Lecco nel trimestre ottobre-dicembre 2018 evidenziano questa tendenza rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con 130 assunzioni in più previste per le aziende comasche, 30 in meno per quelle lecchesi.

“Le prospettive occupazionali sono diverse nei vari settori produttivi – sottolinea il sindacato della Uil analizzando il rapporto economico – l’industria presenta un calo sia a Como (-90 unità) sia a Lecco (-50 unità), mentre il settore dei servizi è ancora una volta quello che trascina le aspettative occupazionali sia a Como (+230 unità) sia a Lecco (+20 unità). Ancora una volta i dati confermano che il contratto a tempo determinato è quello maggiormente prediletto dalle aziende: a Como è in aumento del 10% e a Lecco del 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”.

Nel comasco sono previste assunzioni solo nella misura del 25% con contratti a tempo indeterminato, al 66% a tempo determinato, al 5% di apprendistato, al 4% di altri contratti; A Lecco i contratti a tempo indeterminato saranno solo il 28% del totale, saranno invece al 62% a tempo determinato, al 6% di apprendistato, al 3% di altri contratti.

“È il settore industriale quello nel quale si manifestano maggiori assunzioni a tempo indeterminato per quanto riguarda le imprese della Provincia di Como con il 43%, mentre, per Lecco è il settore dei servizi alle imprese con il 38%” ricorda ancora la Uil. Le figure professionali più ricercate in valore assoluto nel mese di ottobre 2018 in Provincia di Como sono cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (430 unità), mentre per la Provincia di Lecco sono operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (280 unità).

“Ancora una volta, i dati sulla domanda di lavoro delle imprese evidenziano una situazione occupazionale oscillante, specialmente nel settore dell’industria, mentre, è positivo e più saldo l’andamento nel settore dei servizi – dice il sindacato – Non si attenua invece il problema legato all’aumento dei rapporti di lavoro di tipo precario, inoltre, un altro elemento negativo riguarda la frenata dei contratti di apprendistato, una modalità di assunzione rivolta ai giovani”.

“Con la fine del mese di ottobre – conclude la Uil – è terminata la fase transitoria della piena applicazione dell’entrata in vigore delle norme previste dal Decreto Dignità in materia di contratti di lavoro a tempo determinato, occorrerà monitorare nel prossimo trimestre (novembre-gennaio) se ci saranno gli effetti positivi sperati, cioè, di un maggior utilizzo del contratto a tempo indeterminato e che non ci sia un arresto dell’occupazione complessiva, per il momento non si registra nessun segnale positivo in ambito di contratti a tempo indeterminato”.