Merone

Holcim: dubbi sul rispetto dell’accordo, lavoratori in sciopero

Lorenzo Colombo 22 Luglio 2013

Economia/Lavoro, Merone

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VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

MERONE – Lavoratori in sciopero davanti ai cancelli dell’azienda. Dalla mattina di lunedì 22 luglio, infatti, i dipendenti Holcim hanno deciso di incrociare le braccia: una protesta a fronte del silenzio da parte dell’azienda e il sospetto che l’accordo firmato ad aprile non verrà rispettato in toto.

L’accordo siglato, come si ricorderà, prevedeva due anni di cassa integrazione straordinaria a partire da settembre per un massimo di 110 lavoratori della produzione e ulteriori 50 dipendenti dell’amministrazione.
24 mesi e nel frattempo la speranza di uscite volontarie dall’azienda e una ripresa del mercato. Altro punto focale era la rotazione dei dipendenti coinvolti dell’ammortizzatore sociale e l’eventuale ricorso ai contratti di solidarietà, questi gli elementi portanti del documento siglato da azienda e sindacati.

E proprio questi ultimi sono i motivi che hanno spinto i lavoratori allo sciopero. “Abbiamo iniziato oggi e andremo avanti ad oltranza se non avremo risposte certe – ha spiegato Marco Emilio Rigamonti, Rsu– Quello che chiediamo è la rotazione, così come era stato deciso nell’accordo di aprile e il rispetto totale dei lavoratori. Chiediamo inoltre lo stesso trattamento dei dirigenti, che sono stati salvati”.

Con la rotazione, infatti, si potrebbe dare una speranza in più a un numero maggiore di famiglie: “Entro il 29 luglio dovrebbero inviare una lettera in cui comunicano la rotazione – continua il rappresentante sindacale Maurizio ContiMancano sette giorni e non sappiamo ancora quale sarà il nostro futuro. La Holcim è una multinazionale importante, ci auguriamo collaborazione e la condivisione dei percorsi per cui abbiamo lottato e trovato infine un accordo. Da settembre lo stabilimento di Merone diventerà un centro di macinazione e vendita. Ma sul futuro ci sono ancora troppi punti di domanda“.

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“All’azienda la rotazione non sarebbe costata nulla – è il commento di Astrid Scattoni, una dipendente Holcim – Da un’azienda multinazionale e che si è sempre detta sensibile alle problematiche dei lavoratori non ci aspettavamo un simile silenzio. Non le fa onore e in questo modo non si fa che prendere in giro i lavoratori. Mi sembra una mancanza di rispetto: qui ci sono persone che lavorano da oltre 20anni e che meritano trasparenza”.

“Non siamo ancora partiti (il forno verrà ufficialmente spento a fine mese, ndr) e già c’è l’idea della mancanza di rispetto, la mancanza di risposte dell’accordo preso – racconta l’Rsu Paola BrozAbbiamo lottato sei mesi per raggiungere l’accordo e fa male pensare che in dirittura di arrivo determinati punti non vengano rispettati, in particolare quello della rotazione in più reparti e in più funzioni”.

“Se non aprono il campo e la rotazione non partirà la situazione sarà davvero critica per alcune famiglie, speriamo di avere presto notizie positive”, ha concluso Onofrio Cosimano, anch’egli rappresentante sindacale.