Como

Coronavirus. ‘Stato di emergenza’, le richieste di Confcommercio Como

Caterina Franci 24 Febbraio 2020

Como, Economia/Lavoro

COMO – Non basta il malcontento determinato da divieti, obblighi, restrizione e paure.  A corollario di questa situazione che rischia di provocare ulteriori allarmismi è il timore del futuro.

Tra gli esercenti di Como e Provincia infatti dilaga anche l’incertezza in una futura ripresa.  Se dovesse proseguire questa situazione, a prescindere dalla bontà delle misure adottate in merito al contenimento del contagio, le ripercussioni sull’economia locale si faranno sentire per lungo tempo.

“Molte sono le disdette ad oggi pervenute negli alberghi, nelle strutture ricettive, nei ristoranti della nostra Provincia e i negozi che ruotano attorno a tali attività lamentano un drastico calo delle vendite – afferma il Presidente di Confcommercio Como Giovanni Ciceri – e anche se l’allarme dovesse terminare nel breve, il danno economico sarà comunque consistente e avrà lunghe ripercussioni”.  Secondo Confcommercio Como dovrà essere intrapresa una campagna marketing non indifferente e occorreranno sforzi consistenti per poter ristabilire una situazione accettabile.

Cosa chiede pertanto Confcommercio Como per tutelare i suoi associati?

“Siamo ormai in uno stato di emergenza” – sostiene il Presidente Ciceri – “non entriamo nel merito dei decreti emanati, ma sarà sicuramente opportuno che le Autorità competenti si attivino per provvedere ad individuare una serie di interventi che portino al risarcimento dei danni presenti e futuri, ad esempio attraverso l’esenzione dalla tassazione, la sospensione di ogni forma di imposta e dei pagamenti delle rate dei mutui bancari, la facilitazione per l’accesso delle imprese al Fondo di garanzia per le Pmi, i contributi straordinari per la ripresa delle attività”.

“Inoltre – conclude il Presidente Ciceri – si sono evidenziati atteggiamenti dettati dal panico che devono essere ricondotti a comportamenti più consoni”.