Confcommercio: ripartire dai giovani senza penalizzarli

Admin Altreforme 21 Novembre 2013

Economia/Lavoro

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somaruga e micheli

LECCO – I giovani imprenditori sono portatori di innovazione e produttività e la loro parte la stanno facendo. Ora tocca alle istituzioni e al sistema Paese raccogliere questa sfida puntando dallo sviluppo dei territorio che è fondamentale per uscire dalla crisi.

E’ il messaggio uscito dal VI appuntamento con il Forum Giovani Imprenditori di Confcommercio dedicato quest’anno al tema “Il coraggio di cambiare davvero” e svoltosi a Venezia il 15 e 16 novembre. A rappresentare Lecco il presidente dei Giovani Claudio Somaruga, anche membro di Giunta di Confcommercio Lecco: “Mi piace partire dalle parole usate in occasione della conferenza stampa di venerdì dal presidente nazionale dei Giovani di Confcommercio Alessandro Micheli: i giovani sono l’ultimo baluardo prima del declino”. Prendendo spunto da uno dei passaggi contenuti nel Rapporto sulle Economie Territoriali e il Terziario di Mercato, presentato a Venezia dal direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, il presidente Somaruga ( da poco confermato alla presidenza dei Giovani di Lecco per il secondo mandato consecutivo; al suo fianco in consiglio siedono Paolo Cariboni, Matteo Corno, Andrea Secchi e Pietro Mattia Maddaluno). sottolinea: “Se rispetto a uno stock medio di imprese under 35 pari al 10.6% del totale nei primi nove mesi del 2013 le iscrizioni ai registri camerali sono state pari al 34% del totale, allora significa che non si può chiedere di più ai giovani. Ma queste imprese devono poter sopravvivere per potersi consolidare e produrre reddito”. Per poi aggiungere: “Certo che se poi si scopre, come emerso a Venezia, che fatte 100 le pratiche visionate per l’accesso al credito solo il 45% viene accettato mentre in Germania questo numero sale all’82%, che il credito agli imprenditori italiani costa 2 punti percentuali in più rispetto ai colleghi tedeschi, che le imprese giovanili che riescono ad accedere al credito sono solo il 9% del totale allora è evidente che nella realtà dei fatti l’imprenditoria giovanile continua a essere penalizzata”.

Durante i lavori del Forum si è parlato molto di territori a partire dalla tavola rotonda di venerdì pomeriggio che ha visto protagonisti due Governatori Nichi Vendola (Puglia) e Stefano Caldoro (Campania) insieme a Carlotta De Franceschi (presidente Action Institute) e Nicola Rossi (professore di Economia Politica all’Università Tor Vergata: “L’Italia è ferma soprattutto per il problema atavico del Sud. La questione meridionale non è legata tanto alla quantità di spesa assoluta ma alla qualità della stessa, alla carenza infrastrutturale che non favorisce la crescita, e alle politiche che usano il Mezzogiorno per i propri interessi”.

Sabato il confronto si è spostato sulle città come motore di crescita: hanno portato la loro testimonianza il sindaco di Verona Flavio Tosi e quello di Parma Federico Pizzarotti, insieme al segretario generale Cisl Raffaele Bonanni. “I Comuni sono svuotati finanziariamente e passano per essere “tassatori” di ultima istanza visto che a loro compete applicare le tasse più invise ai cittadini e alle imprese. La spending review non va fatta sulle spalle degli enti locali: prima bisogna agire sui ministeri e poi sulla periferia”. Nel corso della mattinata è intervenuto anche il viceministro dell’Economia Stefano Fassina.

Molto apprezzate infine le parole del presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli: “Nel suo intervento ha evidenziato i 4 punti cardinali che ci devono orientare all’interno della nostra attività associativa: legalità, fisco, burocrazia e credito. Ed è chiaramente condivisibile il suo appello affinchè si cambi rispetto alla politica attuale che continua a far quadrare i conti solo con il fisco e con nuove tasse”.