Cisl dei Laghi in consiglio. “Como non è più una provincia trainante”

Redazione 7 Novembre 2022

Economia/Lavoro

Tag: , ,

da sinistra Marco Contessa, Daniele Magon, Ugo Duci, Elisa di Marco, Leonardo Palmisano

SARONNO / COMO – Lo scorso venerdì, a Saronno, si è svolto, il Consiglio Generale UST Cisl dei Laghi, alla presenza di un centinaio di rappresentanti delle diverse categorie del sindacato comasco-varesino. A presiedere i lavori il segretario generale della Cisl Lombardia Ugo Duci, accanto a lui il segretario generale della Cisl dei Laghi Daniele Magon, con i componenti della segreteria Marco Contessa, Elisa di Marco e Leonardo Palmisano.

Impossibilitato ad essere presente ai lavori della mattinata, per impegni con esponenti del nuovo Governo, il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra ha tuttavia voluto incontrare, nella serata di giovedì 3 novembre, la segreteria dell’UST e i segretari generali delle diverse categorie del sindacato. “La Cisl dei Laghi – il suo commento nel corso dell’incontro giovedì sera – sta esprimendo una rappresentanza matura, con tanta progettualità sociale, tanta visione sui temi della crescita e dello sviluppo del territorio, e soprattutto tanta disponibilità a relazionarsi con le istituzioni pubbliche e con gli interlocutori privati. È quello che serve: un’azione sindacale centrata sulla responsabilità, sul pragmatismo, sull’autonomia, sul riformismo. Una struttura sindacale che intende utilizzare a pieno gli strumenti della contrattazione, delle relazioni sindacali, della bilateralità, per costruire ipotesi di crescita e di sviluppo del territorio”.

Daniele Magon, segretario Cisl dei Laghi

A dettare l’agenda del Consiglio Generale di venerdì la relazione del segretario generale della Cisl dei Laghi Daniele Magon: “È finto il tempo delle buone parole, quelli che ci attendono saranno mesi decisivi, e dovrà essere la nostra capacità di concretizzare a fare la differenza. Il nostro è un sindacato libero, autonomo, che non ha bisogno di essere spalla ad alcuno, se non agli ultimi, e forti di questa consapevolezza andremo avanti. Valuteremo questo Governo nel merito, senza preconcetti, confidando apra alle parti sociali perché insieme si possa gettare le basi per ricostruire il nostro Paese”.

E poi i temi caldi del momento: “la scelta coraggiosa della Cisl di schierarsi contro l’invasione in Ucraina; il preoccupante balzo dei prezzi energetici; il conseguente rischio di chiusura di migliaia di attività, con la perdita di milioni di posti di lavoro; una sanità in difficoltà, da salvaguardare; la necessità di garantire la sicurezza per operatori e passeggeri del trasporto pubblico; l’aumento incontrollato dell’inflazione e delle povertà; la perdita del potere d’acquisto delle pensioni; il mancato rispetto delle norme di sicurezza e i conseguenti incidenti sul lavoro (dall’inizio dell’anno 3433 gli infortuni registrati a Como, 6700 a Varese; 8 le morti a Como, 9 a Varese) che chiedono maggiori controlli, ma anche formazione adeguata, sin dai banchi di scuola” ha ricordato il segretario.

“Un tempo – ha chiosato Magon – Como e Varese erano due province economicamente trainati. Oggi non lo sono più, siamo ai primi posti in Lombardia per tasso di disoccupazione e agli ultimi posti in quanto a depositi bancari e reddito pro capite. Sono segnali che ci dicono della fatica del momento, ma che ci stimolano a continuare da protagonisti, per ripartire insieme”.

A tirare le fila della giornata la chiusura dei lavori del segretario generale della Cisl Lombardia Ugo Duci che, ripartendo dal voto delle urne, ha ricordato, tra l’altro, come la Cisl, fedele alla sua storia, ieri come oggi continuerà a difendere “senza tentennamenti la democrazia e le libere istituzioni repubblicane”.

“Detto questo – ha aggiunto Duci – rispettiamo e riconosciamo il libero voto degli italiani e ci affidiamo, come sempre al Presidente della Repubblica, quale garante dei nostri valori costituzionali. La Cisl giudicherà l’albero dai suoi frutti e si confronterà con il Governo Meloni. E se e quando risulterà inevitabile e non ci saranno alternative sciopererà. E lo farà nell’alveo della sua autonomia, con rinnovata responsabilità verso il bene comune e guardando solo agli interessi delle persone che rappresenta”.