Como

Cassa integrazione, la Uil conferma la ripresa: “Ora servono politiche mirate”

Caterina Franci 23 Luglio 2018

Como, Economia/Lavoro

COMO – “I dati sembrano confermare la graduale uscita del nostro sistema produttivo dalla fase più critica della crisi, sostanziale è stato l’apporto della domanda estera. Adesso però è necessario accompagnare la timida ripresa economica con politiche mirate a sostenere la domanda interna, attraverso investimenti pubblici e ridando maggiore potere di acquisto ai lavoratori e pensionati, al fine di consolidare l’attuale fase di ripresa economica e con l’obiettivo di creare nuovi posti di lavoro stabili”.

Così Salvatore Monteduro, segretario della Uil del Lario, commenta il rapporto prodotto dal sindacato sul primo semestre dell’anno relativo alla Cassa Integrazione che vede diminuire la richiesta di questo supporto economico per le aziende lecchesi e comasche. Complessivamente, in provincia di Lecco, si registra un calo del 54,9% nell’utilizzo della cassa integrazione, più contenuto in provincia di Como (-23,4%) ma comunque è un dato migliore rispetto alla media regionale (-20,1%) e poco sotto quella nazionale (-34,4%). Cala il ricorso alla cassa integrazione straordinaria (Como – 33,2 %, Lecco – 46,6 %; Lombardia – 3,2 %; Italia – 40,7 %; ) dal 2016 non più richiedibile in caso di cessazione dell’attività, e ovviamente della cassa integrazione in deroga, anch’essa tagliata dal Job Acts (Como – 99,7 %; Lecco – 97,7 %; Lombardia – 96,0 %; Italia – 89,3 %).

Per questo la cassa integrazione ordinaria diventa uno strumento per valutare l’andamento aziendale e che, nella rapporto della Uil, fa rilevare una corposa diminuzione nel lecchese (-53%) e solo una lieve flessione nel comasco (-0,7%). In provincia di Como è sempre il settore tessile il più sensibile al ricorso a questa misura di sostegno (+156% nel primo trimestre) mentre il settore meccanico e metallurgico vede una diminuzione in entrambi i territori e ancora una volta è Lecco a far registrare un deciso calo (-85.2%) Nel lecchese tutti i settori economici riportano segno negativo ed anche nel comasco (Industria: Como -16,5%; Lecco -52,4%. Artigianato: Como -100,0%; Lecco -97,3%. Commercio: Como -77,1%; Lecco -100,0%) tranne che nell’edilizia che cresce in provincia di Como (Como +12,4%; Lecco -21,3%).

Rilevante, fanno sapere dalla Uil, il calo dei lavoratori in cassa integrazione nei primi 6 mesi 2018 (Como -571, Lecco -483) rispetto ai primi 6 mesi del 2017. “Il rapporto – prosegue Monteduro – conferma la flessione della richiesta di cassa integrazione totale da parte delle aziende Comasche e Lecchesi. Ancora una volta è da sottolineare che i dati sono carenti delle ore autorizzate di FIS e altri Fondi di Solidarietà, dati non diffusi dall´Inps, oltre alle prestazioni erogate dal Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato (Fsba). Altro dato che è da considerare nell’analisi della cassa integrazione è l’abrogazione della cassa in deroga, che ha fortemente inciso, quantitativamente, sui dati del passato e, dall’altra, l’introduzione di un costo più elevato della straordinaria”.