Como

Cassa integrazione in calo, ma il tessile ‘soffre’ ancora

Caterina Franci 24 Aprile 2018

Como, Economia/Lavoro

COMO – Nel complesso, anche nei primi tre mesi di quest’anno, la cassa integrazione continua a calare, sia nel territorio lecchese che nel comasco, con una diminuzione rispetto alla richiesta di ore da parte delle imprese dei due territorio (Como -40,9%; Lecco -30,3%).

Il dato, pubblicato dalla Uil del Lario, è sensibile però ancora una volta della mancanza per il 2018 della cassa integrazione in deroga che spinge verso il basso la percentuale totale dell’uso di questo ammortizzatore sociale.

Se guardiamo alla sola cassa integrazione ordinaria, dobbiamo sottolinearne la crescita, contenuta nel comasco e molto evidente invece nel lecchese (Como + 5,7%; Lecco + 105,8%) in controtendenza con il dato regionale e nazionale(Lombardia -15,6%; Italia – 8,3).

Ancora una volta è il settore tessile a condizionare l’aumento della richiesta di cassa integrazione ordinaria nel primo trimestre 2018 nelle Province di Como e Lecco rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (Como + 60,2%, Lecco + 906,5%) mentre, la cassa integrazione ordinaria nelle aziende della meccanica e metallurgia nelle due Province diminuisce (Como -87 %, Lecco – 43%) cassa integrazione ordinaria settore meccanica e metallurgica .

Anche il dato generale della cassa integrazione non fa registrare lo stesso trend in tutti i comparti: nel lecchese la cassa integrazione cresce nell’industria (+13,2%), a Como nell’edilizia (+61%).

Gli settori mostrano un calo: Artigianato (Como -100,0%; Lecco -100,0%), Commercio (Como -58,6%; Lecco -100,0%).

Pur con un incremento nell’ordinaria, il saldo dei lavoratori in cassa integrazione nei primi tre mesi di quest’anno rispetto al primo trimestre del 2017, è negativo: -1.159 lavoratori nel comasco, -217 nel lecchese.

“Il 3° rapporto UIL del Lario, conferma la flessione della richiesta di cassa integrazione totale da parte delle aziende Comasche e Lecchesi – spiega Salvatore Monteduro, segretario della Uil del Lario – Ancora una volta è da sottolineare che i dati sono carenti delle ore autorizzate di FIS e altri Fondi di Solidarietà, dati non diffusi dall´Inps, oltre alle prestazioni erogate dal Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato (Fsba). Altro dato che è da considerare nell’analisi della cassa integrazione è l’abrogazione della cassa in deroga, che ha fortemente inciso, quantitativamente, sui dati nel passato e, dall’altra, l’introduzione di un costo più elevato della straordinaria”.

“Detto ciò – prosegue – i dati relativi all’utilizzo della cassa integrazione nei due territori evidenziano che, se si può parlare di una ripresa economica più marcata per le imprese metalmeccaniche, non lo è allo stesso modo per quelle tessili, che continuano a vivere una situazione negativa o quanto meno di debolezza del mercato.