Ponte Lambro

Ponte Lambro, la storia degli stabilimenti industriali in una mostra a Villa Guaita

Giulia Crippa 13 Settembre 2018

Cultura, Ponte Lambro

PONTE LAMBRO – “Memorie storiche e fotografiche degli stabilimenti di Ponte Lambro”. Questo il titolo dell’esposizione fotografica e documentaria inaugurata ieri sera, mercoledì, a Villa Guaita in paese.

La villa è stata aperta a tutti i paesani e ai cittadini limitrofi in occasione dell’iniziativa “Ville aperte in Brianza”. Presenti il sindaco Ettore Pelucchi e la professoressa Alberta Chiesa, che ha avuto il compito di raccontare le origini della mostra ai tantissimi cittadini intervenuti per l’inaugurazione.

In sala anche Raffaele Fumagalli, Luigi Nava e Roberto Sala, che hanno messo insieme l’esposizione dopo un’accurata ricerca e raccolta dei documenti.

Ad introdurre la serata è il sindaco: “Questo è il terzo anno che aderiamo a questo progetto. Due anni fa abbiamo narrato la storia di Lezza, l’anno scorso quella di Ponte Lambro. Per l’edizione 2018 abbiamo scelto di focalizzarci su uno stabilimento che ha segnato la memoria di tutti noi, il cotonificio di Pontelambro, riscrivendo un pezzo di storia del nostro paese”.

Non solo delle mura, un punto di riferimento che è entrato nel cuore di ogni casa: “Le sirene che suonavano a diverse ore del giorno scandivano la routine quotidiana di ogni famiglia. Mio padre, come i genitori di molti dei presenti, ha lavorato li – ha ricordato Pelucchi – Intere generazioni hanno fatto parte di questa splendida attività. Il posto che occupa oggi la banca, un tempo era il deposito delle biciclette dei lavoratori. Numerosi i sentieri che da Caslino, Castelmarte portavano al cotonificio. C’era lavoro per tutti ma il boom economico è stato negli anni ‘50. Si contavano circa 1500 dipendenti”.

Dopo l’apice, la crisi: “La crisi vera e propria è iniziata negli anni ’80. A partire da quel momento ci sono stati vari cambi di proprietà, si è passati dalla specializzazione tessile a quella chimica. Nel 2012 la chiusura definitiva. Ora il vecchio cotonificio è all’asta”.

E’ stata quindi Alberta Chiesa a raccontare le antichissime origine della tradizione tessile di Ponte Lambro: “Siamo nell’Alto Medioevo, nel 1395, quando compaiono i primi lanaioli e commercianti di lana. Un settore tessile molto sviluppato, ma non solo. La produzione di ferro era talmente di buona qualità che la fabbrica del Duomo di Milano acquistava da noi il ferro per la sua edificazione. Nel 1415 i documenti narrano di un tale Pietrino Carpani, proprietario di una fornace di mattoni. Questo mette in evidenza come già nel Medioevo, Ponte Lambro fosse un centro economico rilevante pur essendo di piccole dimensioni”.

La professoressa ha ricordato quindi la costruzione del cotonificio, l’evoluzione e i riconoscimenti pubblici : “ Il cotonificio è stato costruito nel 1840 lungo la riva destra del Lambro. Il filatoio produceva dalle sessanta alle settantamila libre di seta annui. Alla fine dell’Ottocento, primi del Novecento il cotonificio ha partecipato alle più importanti esposizioni internazionali , tra cui quella di Torino del 1898, quella di Parigi del 1900 e quella di Erba nel 1904”.

La serata ha voluto trasmettere un augurio: “Un momento di condivisione, ricco di nostalgia, che deve servire a guardare avanti, a puntare in alto per un futuro florido”.

La mostra sarà visitabile le prossime tre domeniche (16, 23 e 30 settembre) di pomeriggio, dalle 15 alle 18, in occasione delle aperture al pubblico di Villa Guaita. Info e programmi sulla pagina facebook del Comune di Ponte Lambro

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