Erba

Gli attori ‘scalpitano’: “Pronti a tornare sul palco”. Incertezza per il cinema

Caterina Franci 13 Maggio 2020

Cultura, Erba

ERBA – “Siamo pronti a tornare in scena, nonostante le mascherine sul volto e il distanziamento”. Simone Severgnini, direttore artistico della Compagnia Teatrale erbese Il Giardino delle Ore, è ottimista riguardo all’imminente ripresa dell’attività culturale ‘sospesa’, come del resto tante altre, a causa dell’emergenza Coronavirus. “Sicuramente il nostro settore, come quello del cinema, soffre molto per questa situazione ma siamo ottimisti e soprattutto, volenterosi di tornare sul palco per il nostro pubblico”.

Ad oggi la probabile data di ‘ripartenza’ per il teatro è fissata al 1° giugno: “Un po’ di cose si stanno muovendo – ha fatto sapere Severgnini – c’è in corso un intenso lavoro con le associazioni di categoria e anche i sindacati del settore per capire le modalità: si parla di obbligo di mascherina anche sul palcoscenico, con gli attori che dovranno mantenere le distanze interpersonali di un metro e la platea ‘ridotta’ ad un massimo di duecento persone al chiuso e mille all’aperto, con tutti i dovuti accorgimenti. Diciamo che non siamo rimasti con le mani in mano in queste settimane, anche se ovviamente c’è molta preoccupazione tra gli attori scritturati che, a causa dell’emergenza, si sono visti annullare il lavoro per cui magari avevano lavorato mesi, se non di più, senza percepire un euro di guadagno”.

Simone Severgnini

Sul delicato tema della tutela degli attori Severgnini sta lavorando insieme al movimento “Attrici e Attori Uniti”: “Siamo partiti in poco più di 200 come associazione di mutuo soccorso per cercare di aiutarci a vicenda, oggi siamo oltre duemila – ha fatto sapere – stiamo dialogando anche a livello di Governo con le istituzioni, abbiamo creato tavoli di lavoro dove proponiamo modelli e protocolli che potrebbero essere adottati per tutelare il nostro lavoro, sia come attori che come formatori. Il nostro obiettivo è fare valere l’importanza del settore, anche di quelle compagnie teatrali che lavorano a livello ‘locale’, come per esempio quella del Giardino delle Ore. In questo modo si potrà anche potenziare la ricerca di fondi pubblici strutturati per il sostentamento delle compagnie”.

A proposito di fondi, Severgnini si è detto soddisfatto per lo stanziamento fatto dal Governo nell’ambito del decreto Cura Italia: “Si tratta di 20 milioni di euro a sostegno delle realtà delle arti performative che non hanno ricevuto contributi provenienti dal Fus (Fondo unico per lo spettacolo) lo scorso anno (2019, ndr): non sono moltissimi soldi ma sicuramente un segnale importante per tante piccole realtà che operano nei settori culturali del teatro, musica, danza etc e che di solito non possono contare sul sostegno statale”.

In attesa di tornare in scena, quest’estate, la Compagnia erbese Il Giardino delle Ore, come raccontato, porta avanti sia l’attività formativa che quella della produzione teatrale a distanza: “Credo di poter dire che questo periodo di stasi forzata abbia messo in luce la nostra ‘importanza’ anche a livello sociale – ha detto Severgnini – abbiamo proseguito la scuola teatro e ci sono arrivate molte manifestazioni di affetto e sostegno concreto. Vorrei ringraziare tutti coloro che ci hanno fatto sentire la propria vicinanza, per noi è un grande stimolo”.

E la stagione estiva? “Siamo pronti a calcare sia il Licinium che il Parco Majnoni, con tanto di mascherine” ha dichiarato Severgnini. “Abbiamo già avuto un confronto con il Comune, ci sono dei cantieri in corso ma l’idea è quella di usufruire di tutti gli spazi che avremo a disposizione. Nel frattempo i nostri corsisti scalpitano per portare in scena gli spettacoli su cui stanno lavorando, lo stesso vale per gli attori della Compagnia. La domanda vera la vorremmo porre al nostro pubblico: noi siamo pronti a ripartire, ma loro? Per questo invitiamo gli erbesi – e chi ci segue – a scriverci le loro impressioni via mail, info@ilgiardinodelleore.com, o sulla pagina facebook della compagnia“.

Se il mondo del teatro è speranzoso, meno rosea è la situazione per il cinema. A Erba, ancora nessuna novità dal Cineteatro Excelsior, la cui programmazione è di fatto ferma. “Al momento, purtroppo, non abbiamo ancora ricevuto nessuna indicazione – ha spiegato mons. Angelo Pirovano – né per quanto riguarda la riapertura né per le misure di sicurezza. Non ci resta che attendere, dunque, che ci vengano date comunicazioni in merito”.

Intanto, sulla pagina sociale del Cineteatro Excelsior, lanciando un flash mob organizzato in occasione della 65^ edizione dei Premi David di Donatello, lo staff ha voluto lasciare un messaggio ai propri utenti: “Insieme vogliamo lanciare un messaggio simbolico ai nostri spettatori, agli operatori e alle istituzioni: vogliamo mettere in risalto l’importante funzione sociale che le sale svolgono quotidianamente sul territorio, come luoghi di incontro, partecipazione e scambio culturale – hanno scritto -. Anche in questo momento di chiusura noi ci siamo e vi aspettiamo! Attendiamo con ansia il momento in cui sarà possibile, e sicuro, riaprire… Non vediamo l’ora di rivedervi!”.