Canzo

Canzo, sabato a teatro “L’ultima notte di Antigone”

Caterina Franci 12 Febbraio 2018

Canzo, Cultura

CANZO – Sabato 17 Febbraio alle ore 21 al Teatro di Canzo andrà in scena L’ultima notte di Antigone della Compagnia Teatro in Mostra Como.

La serata verrà presentata dalla giornalista Sara Cerrato. “L’ultima notte di Antigone – spiegano dalla compagnia – è uno spettacolo che replichiamo da anni e che ha vinto molti premi: una rilettura affascinante del mito di Antigone fuso con la strepitosa arte di Picasso. Picasso amava il teatro, era affascinato dal colorato e scoppiettante mondo di attori, ballerini e musicisti. Ciò che ha catturato il nostro interesse, all’interno dell’immenso universo artistico picassiano, è stata la notizia che l’artista nel 1922 lavorò alle scenografie e alle maschere per il libero adattamento che Jean Cocteau fece dell’Antigone di Sofocle”.

Da una parte un grande classico, Antigone, dall’altra uno straordinario pittore, Picasso, che la classicità ha saputo riscoprirla attraverso la creatività di un artista unico al mondo. Un allestimento particolarmente emozionante, che fonde il teatro di parola e il teatro danza il tutto unito ad una scenografia suggestiva. Il mito di Antigone è nel contempo semplice e ricco di implicazioni, umano e trascendente, è un grido di dolore delle vittime, di tutte le vittime, contro qualsiasi tirannia.

La storia è essenziale ed arcinota: Antigone, figlia di Edipo è una principessa tebana, una giovane donna sensibile e vitale che ama corrisposta il nobile Emone, figlio del re Creonte. Davanti a lei si apre un futuro ricco di felicità, eppure rinuncia a tutto questo: una legge le impone di non rendere gli onori funebri al fratello Polinice, certo colpevole d’aver assediato la città di Tebe, ma, agli occhi di Antigone, pur sempre un uomo. Pur di restare fedele ai propri valori, pur di non tradire le immutabili leggi non scritte degli dei, non cede ai cinici compromessi dettati dalla “ragion di stato” e sfida, a costo della vita, la legge amorale del sovrano Creonte. Antigone tuttavia non è un’eroina algida che persegue il suo ideale con granitica certezza; i dubbi e la tenerezza dell’adolescenza si mescolano inscindibilmente con la purezza e l’incorruttibilità del suo disperato grido di ribellione. Una tensione morale forte, eterna, che attraversa indenne i secoli e che trova uno splendido riscontro nell’arte di Picasso.

Drammaturgia e regia: Marco Filatori

Interpreti: Alessandro Baito e Laura Negretti

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