Erba

Scomparsa di Greta Spreafico, a ‘Chi l’ha visto?’ parla il fratello

Caterina Franci 30 Gennaio 2023

Cronaca, Erba

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Greta Spreafico è scomparsa dal 4 giugno

ERBA – “Per me Greta sta volontariamente lontano, in attesa che le cose si calmino, certo speravo facesse qualche telefonata. Ha sempre avuto manie di persecuzione e un umore molto altalenante”. A parlare a Chi l’ha visto? è Enrico Spreafico, il fratello maggiore di Greta, l’erbese di 53 anni scomparsa lo scorso 4 giugno da Porto Tolle, in Provincia di Rovigo.

A oramai quasi 8 mesi dalla sua sparizione si è tornati a parlare della sua storia nella puntata dello scorso 25 gennaio, con interviste ad alcuni amici di Greta e al fratello Enrico.

“Grintosa sul palcoscenico, ma sensibile e con un carattere fragile”, Greta è stata ricordata da Walter, l’amico musicista con cui aveva fondato una tribute band agli Acdc. L’erbese ha sempre vissuto con i genitori a Erba. Aveva lavorato fino al 2010 nella storica tintoria di famiglia, poi chiusa a causa della crisi. Nel 2018 il papà di Greta muore, un duro colpo per lei come racconta il fratello Enrico: “Greta si era sempre presa cura in maniera esemplare sia della mamma che del papà, per questo avevamo concordato di lasciare a lei tutta l’eredità”. Non solo la casa a Erba ma anche un appartamento a Porto Tolle, paese di origine della madre, che Greta doveva vendere. Il 4 giugno,  però, a due giorni dal rogito, la donna scompare nel nulla.

Nel 2020, come ricordato nel servizio, Greta comincia a stare male. “Fatica a muoversi e a respirare, era diventato molto difficili perché non riusciva ad occuparsi di mia mamma e dovevamo aiutarle tutte e due” ricorda il fratello Enrico “Greta aveva paura a stare da sola, soprattutto di notte, era terrorizzata”. Greta sospetta un’intossicazione per aver lavorato tanto con tinture e solventi. Ad aiutarla è Gabriele, il suo compagno, un vecchio amico, ritrovato nell’ottobre di quell’anno: “Con lui al suo fianco Greta rinasce – ricorda il fratello – aveva finalmente qualcuno a cui appoggiarsi”. Aiutata da Gabriele Greta comincia una cura in Calabria, dopo qualche seduta sta decisamente meglio. “Le crisi passano” ricorda il compagno, ospite in studio durante la trasmissione “Greta sta meglio”.

A casa, però, riaffiorano “vecchie ruggini” con i fratelli e la madre. “Il problema è nato dalla richiesta di controllare il contro corrente di mia mamma, un fatto che ha generato una sfiducia reciproca sfociata in distanze incolmabili, in particolare tra Greta e Simone. Lei ne soffriva molto, si sentiva estromessa dalla famiglia”.

Per questo motivo Greta decide di lasciare la casa dei genitori e di trasferirsi da Gabriele. La donna si confida con Walter, l’amico musicista, che racconta: “Greta era afflitta da molte paure infondate, tra cui quella di essere spiata. Aveva un brutto crollo psicologico”. Come emerso, Greta aveva anche assunto un investigatore privato. “Una cosa che mi ha lasciato molto stupito – ha detto il fratello Enrico – per tutelarla le abbiamo lasciato la nostra parte di eredità.  Ma Greta ha sempre avuto manie di persecuzione”.

A fine aprile Greta va a vivere a Porto Tolle per vendere la casa del nonno. Qui è ospite di diversi amici d’infanzia che confermano la stessa circostanza: “Greta aveva molta paura a stare da sola, soprattutto di notte, e soffriva di sbalzi d’umore. Piangeva tanto, anche 5-6 ore al giorno”. Fino a che torna nell’appartamento del nonno, da cui però scompare la notte del 4 giugno. Oltre a Greta non si trova la sua auto, una Kia Picanto nera.

Gli amici che la conoscono bene escludono l’ipotesi di un gesto estremo: “Greta non ne sarebbe stata capace” e pensano ad un incontro sbagliato. Per il fratello Enrico invece quello della sorella sarebbe un allontanamento volontario.

L’appello, da oramai quasi 8 mesi, è sempre il medesimo.