Erba

Morti in casa, l’assessore: “Utenti dei servizi sociali per due anni”

Caterina Franci 25 Settembre 2019

Cronaca, Erba

Erica Rivolta

ERBA – “Una vicenda davvero molto triste e che fa riflettere sulla presenza, nella nostra città, di realtà familiari purtroppo ancora molto chiuse nonostante la presenza di aiuti offerti dai Servizi Sociali del Comune e non solo”.

Così l’assessore ai Servizi Sociali e vicesindaco di Erba Erica Rivolta sul tragico rinvenimento nella serata di martedì a Crevenna dei corpi senza vita di Livia Losavio e Gianni Pasella, mamma e figlio morti nella propria abitazione di via Monti. I contorni della vicenda vanno ancora chiariti dalle forze dell’ordine che si stanno occupando delle indagini ma ad ora gli indizi disponibili fanno pensare ad una tragica fatalità: il figlio, che curava la mamma inferma, colpito da un malore e l’anziana mamma che, non potendo fare nulla perché costretta a letto, muore di stenti.

Una vicenda che ha scosso non solo la comunità di Crevenna ma l’intera città, anche se Livia Losavio e Gianni Pasella non erano due persone molto conosciute. Dipinti dal vicinato come ‘schivi e riservati’, è emerso che per due anni mamma e figlio avevano usufruito dei servizi sociali: “La famiglia – ha specificato l’assessore Rivolta – non aveva problemi economici ma nel 2016 e fino alla fine del 2017 ha usufruito di interventi di igiene e di consegna dei pasti a domicilio. Poi il figlio non ha voluto proseguire l’assistenza da parte dei nostri servizi sociali. Come purtroppo accade anche in altri casi, non possiamo obbligare chi rifiuta ad accettare l’aiuto. L’invito che faccio è quello di conoscere i servizi che il Comune di Erba offre attraverso i nostri assistenti sociali che fanno un ottimo lavoro”.