Merce contraffatta, a Mantova maxi sequestro della Guardia di Finanza

Caterina Franci 7 Novembre 2018

Cronaca, Fuori provincia

MANTOVA – Nel corso di un intervento in materia di sicurezza prodotti presso un esercizio commerciale della provincia di Mantova, i finanzieri del Gruppo di Mantova hanno sequestrato 786 prodotti contraffatti, perlopiù rappresentati da accessori, capi di abbigliamento e occhiali (sia da lettura che da sole per bambini), recanti i noti marchi Gucci, Cristiano Ronaldo CR7, Michael Jordan, Inter e Juventus nonchè numerosi similalimenti, cioè prodotti che per forma, colore, dimensioni e persino odore riproducono cibi, la cui vendita è penalmente perseguibile.

Nell’ambito dello stesso intervento sono stati individuati e sottoposti a sequestro amministrativo 35.054 prodotti (bigiotteria, prodotti da tabacco e oggettistica per adulti) poiché non conformi alle disposizioni – nazionali e comunitarie – a tutela della salute umana in materia di corretta indicazione delle relative composizioni chimiche.

Questi articoli, posti in vendita privi delle informazioni minime finalizzate ad identificarne le caratteristiche qualitative, il produttore, nonché l’eventuale presenza di materiali nocivi per la salute umana (come previsto dal Codice del Consumo), sono stati sequestrati in attesa di eseguire successivi esami chimici.

Un soggetto è stato segnalato alla Procura della Repubblica per gli illeciti di natura penale, nonché alla Camera di Commercio di Mantova per le violazioni al Codice del Consumo, per le quali sono previste sanzioni fino a un massimo di 25.823,00 euro.

Le violazioni contestate vanno dalla messa in commercio di merce contraffatta, alla mancata etichettatura dei prodotti e, ancora, all’assenza del marchio CE o alla sua contraffazione, nonché all’illecito amministrativo di pubblicazione e spettacoli osceni (riferito agli oggetti per adulti posti in commercio ponendoli in immediata visibilità a ogni tipo di avventore, anche minore). Tale ultimo illecito, inoltre, sarà oggetto di segnalazione alla locale Prefettura per l’irrogazione della sanzione (di natura amministrativa), fino a un massimo di 50.000 euro.