ERBA – La violenta perturbazione che ha colpito la Lombardia nord occidentale dalla giornata di domenica 25 luglio, provando frane, allagamenti e smottamenti nel versante comasco del Lario, non è altro che un effetto dello scontro tra il caldo anticiclone africano che domina il Centrosud e le infiltrazioni d’aria più fresca e instabile di origine atlantica, pilotate da vortici in azione sul Centronord Europa.
A spiegarlo il meteorologo Edoardo Ferrara:
“Si è generato un mix, in alcuni casi esplosivo, con fenomeni locali talora violenti, a carattere di nubifragio, con grandine anche di dimensioni eccezionali, raffiche di vento e in alcuni casi tornado. Le supercelle temporalesche interessano soprattutto la Valpadana, enorme serbatoio di aria calda e umida, che favorisce le grandinate di grosse dimensioni, come accaduto frequentemente tra Emilia, pianura lombardo-veneta e piemontese” – prosegue Ferrara di 3bmeteo.com – “Nel frattempo Alpi e Prealpi rimangono bersaglio di piogge spesso molto abbondanti: emblematico il caso del lago di Como, dove attualmente è in corso un dissesto idrogeologico, causato da piogge eccezionali con accumuli di 300mm in tre giorni, vale a dire tre volte la pioggia attesa in tutto il mese di luglio”.
E se già si cominciano a contare i danni provocati dalla grandine e dalle alluvioni, si rimane in allerta. Dopo una breve tregua giovedì e venerdì, nel prossimo fine settimana sono però indatti ulteriori forti temporali a Nord, mentre al Centrosud continuerà il caldo afoso.
“Questa situazione si potrebbe protrarre anche nella prima decade di agosto, pur con delle modulazioni” concludono da 3bmeteo.com.