ALZATE BRIANZA – Proseguono le ricerche di Cinzia Parpagiolla, la donna di 53 anni scomparsa lo scorso 22 giugno da Alzate Brianza.
Ieri sera, mercoledì, la storia della donna è stata ricordata nel programma Chi l’ha visto?. La troupe del programma Rai era stata a Canzo, sul Lago del Segrino, giusto una settimana fa, dopo il ritrovamento dell’auto di Cinzia, una Opel Agila Nera, vicino allo specchio d’acque.
Le ricerche da parte dei Vigili del Fuoco e dei sommozzatori erano durate tutta la giornata di lunedì 25 giugno e martedì 26, senza esito: di Cinzia nessuna traccia, né in acqua né nei boschi intorno. Una buona notizia per i parenti, il marito Giuseppe, il figlio e i nipoti Jessica e Michael, che a Chi l’ha visto? hanno lanciato un accorato appello alla loro cara, chiedendole di tornare a casa.
Di Cinzia non si hanno più notizie dal 22 giugno scorso, quando era uscita di casa per andare dal parrucchiere. Come emerso però, nonostante avesse preso un appuntamento, la donna non sarebbe mai stata al centro estetico. L’ultimo avvistamento risale a venerdì pomeriggio, stesso giorno della scomparsa, in lungolago a Como: a notare Cinzia un’amica, propietaria del chiosco che vende panini e bibite: “Camminava serena, mi ha salutata – ha ricordato la donna intervistata a Chi l’ha visto? – non ho fatto caso a com’era vestita ma ho notato la borsa nera a tracolla”.
Tre giorni più tardi la borsa di Cinzia è stata trovata dai Carabinieri nel bagagliaio della sua auto, ritrovata da una vicina di casa parcheggiata vicino al Lago del Segrino, sulla sponda canzese. Nell’auto, chiusa, sono stati rinvenuti gli effetti personali di Cinzia, la borsa con portafoglio e telefono, spento. Ma di lei nessuna traccia.
L’ultimo avvistamento, come ci conferma il nipote Michael, è avvenuto l’altro ieri, martedì, a Como: “Pare fosse vicino al Tempio Voltiano, questa la segnalazione che ci è arrivata” ha detto il ragazzo.
Intanto al programma Chi l’ha visto? sono emersi nuovi dettagli che potrebbero spiegare il gesto di allontanamento della 53enne. E’ la testimonianza di una collega di lavoro (Cinzia è un’operatrice socio sanitaria presso una casa di cura ad Albese con Cassano, ndr) ad aprire nuovi spiragli: “Poco più di un mese fa – ha raccontato la donna – Cinzia si era confidata e mi aveva parlato di alcuni problemi economici che stava affrontando. Non so se può essere un motivo. Io sono certa sia ancora viva: se mi stai ascoltando – si è poi rivolta all’alzatese scomparsa – contattami, si risolve tutto. Ti aspettano a casa”.
