Confcommercio Como chiede di posticipare la chiusura dei bar

Caterina Franci 25 Febbraio 2020

Cronaca

Serrande abbassate alle 18 in punto lunedì sera a Erba

 

COMO – Dopo il primo giorno di applicazione dell’ordinanza, nei pubblici esercizi la confusione stenta a diminuire nonostante le indicazioni regionali.

“L’ordinanza presenta assurde indicazioni in particolare non si capisce perché i bar devono chiudere alle 18 e, inoltre, non vi sono chiarimenti in ordine al concetto di intrattenimento” fa sapere Confcommercio Como, che dichiara: “Sarebbe più opportuno dare una serie di indicazioni chiare di come va gestito, all’interno del locale, l’afflusso di clientela”.

“Stiamo predisponendo con la Fipe nazionale delle indicazioni dettate soprattutto dal buon senso per far sì che non vi siano assembramenti all’interno dei locali” dichiara Mauro Elli, Vice Presidente di Fipe Como. “Ad esempio, in un locale sarebbe possibile avere pure la musica come sottofondo purché vengano rispettati i principi di igiene e profilassi che sono indicati per questa tipologia di virus”.

Confcommercio Como sta anche predisponendo un’istanza al Prefetto perché abbia a modificare, ove possibile, l’ordinanza quanto meno a livello locale e provinciale.

“Non nascondiamoci che sabato per gli ambrosiani è previsto il carnevale e molti ristoranti festeggiano questa data” dice Giovanni Ciceri, presidente Confcommercio Como. “A costo di essere impopolari bisogna però anche avere il coraggio di non condannarci all’isolamento o farci travolgere dal panico e dalla paura avendo la volontà di uscire, di incontrarsi ma facendolo ovviamente rispettando poche e sagge norme che anche le nostre nonne ci davano, dettate dal buon senso: evitare gli assembramenti, non tenere i tavoli particolarmente vicini, provvedere alla pulizia e all’igiene dei bagni numerose volte durante il servizio, dare indicazioni ai propri dipendenti alla massima attenzione all’igiene personale utilizzando anche disinfettanti”.

“Siamo al massimo del ridicolo – prosegue Confcommercio Como – dove le pasticcerie che fanno servizio al tavolo dovrebbero chiudere alle 18 o sospendere la somministrazione di cibo e bevande facendo però proseguire la vendita dei propri prodotti”. Tra le cose inconcepibili e incongruenti è la possibilità di somministrazione di prodotti artigianali fatta eccezione per i bar, “dimenticando che tantissimi bar e pasticcerie hanno produzione propria e di conseguenza potrebbero somministrare”.

“Pertanto è un’assoluta incongruenza che le attività artigianali possano tenere aperto dopo le 18.00 mentre lo stesso genere di attività ma collegato al bar non è possibile. Una chiara violazione della legge sulla concorrenza che prevede stesse regole e stessi diritti” concludono da Confcommercio.