Ponte Lambro

Assiste a un incidente e si ferma per prestare aiuto. Insultata dall’investitore

Caterina Franci 5 Novembre 2018

Cronaca, Ponte Lambro

Serena Rosi

PONTE LAMBRO – Insultata e minacciata per essersi fermata a soccorrere un giovane investito in motorino. E’ successo in via Volta a Ponte Lambro, venerdì scorso. Protagonista del brutto episodio Serena Rosi, moglie del conosciuto architetto pontelambrese Alberto Bosis.

“Erano circa le 16.30 – ha raccontato la donna – mi stavo recando a Erba, in auto avevo mio figlio e mia cognata. Giunta in via Volta, all’altezza dell’oratorio, ho assistito ad un incidente: un’auto proveniente da via Fiume si è immessa in via Volta, investendo un motorino proveniente da Erba e buttandolo a terra. Mi sono subito fermata, preoccupata per il ragazzo in sella alla moto: sono corsa da lui per assicurarmi stesse bene, fortunatamente era solo molto spaventato“.

Dopo l’incidente l’investitore, un uomo sui 65-70 anni come riferito da Serena, è sceso dall’auto insieme alla moglie e si è avvicinato alla moto: “In quel momento una signora di passaggio, vedendo la scena, ha commentato che occorre prestare più attenzione quando ci si immette in una strada. L’uomo è sbottato, aggredendola verbalmente e invitandola in maniera poco educata a farsi i fatti suoi. Sono rimasta male ma ho pensato che fosse solo molto spaventato, come tutti noi. Mi sono così rivolta alla moglie, convenendo con lei che l’importante era che il ragazzo in moto non si fosse fatto male e stesse bene. A quel punto il signore se l’è presa con me, iniziando ad insultarmi in maniera molto pesante“.

Per strada sarebbero volate parole gravi: “Sono rimasta di sasso – ha detto Serena – ho cercato di tranquillizzare l’uomo, spiegandogli che mi ero fermata non per fare  la vigilessa ma per assicurarmi che il ragazzo stesse bene, cosa fra l’altro prevista dal codice della strada se assisti a un incidente. Ma lui non mi stava a sentire, ha continuato a insultarmi, fino a che io ho detto che avrei chiamato la Polizia Locale. Si è alterato ancora di più, a tal punto da avvicinarsi con fare davvero minaccioso.Mi sono allontanata e ho chiamato il 112. Spiegata la situazione ai Carabinieri sono tornata dal ragazzo assicurandomi che chiamasse qualche familiare, dopo di che sono rientrata in auto, sconvolta”.

Non si sa davvero mai chi si può incontrare per strada” ha commentato la donna. “In molti dopo l’episodio mi hanno chiesto se avessi preso la targa dell’auto del signore, per segnalarlo alle forze dell’ordine: non l’ho fatto, non mi è venuto in mente, dapprima perché ero in pensiero per il ragazzo e poi per l’aggressione verbale subita. Resta davvero l’amaro in bocca per una situazione assurda e ingiustificata” ha concluso Serena.