Arrestato l’ex direttore del carcere di Bergamo per corruzione e trattamenti di favore a detenuti

Lorenzo Colombo 11 Giugno 2018

Cronaca, Fuori provincia

BERGAMO – L’ex direttore del carcere di Bergamo Antonino Porcino, in pensione da fine maggio, è stato arrestato questa mattina, lunedì, insieme ad altre cinque persone: il Comandante e un Commissario della Polizia Penitenziaria di Bergamo, quest’ultimo attualmente presso il Carcere di Monza, il Dirigente Sanitario del Carcere e due imprenditori di Urgnano, tutti finiti agli arresti domiciliari.

L’operazione è stata effettuata dai Carabinieri dei Comandi Provinciali e della Guardia di Finanza di Bergamo dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Bergamo, Lucia Graziosi, nei confronti di Porcino e degli altri cinque indagati.

Pesanti le accuse nei loro confronti vanno dalla corruzione, alla turbata libertà degli incanti, al peculato, al falso ideologico, alla tentata truffa ai danni dello Stato.

Il provvedimento scaturisce da una complessa e articolata attività investigativa, coordinatadai Sostituti Procuratori della Repubblica di Bergamo, Dottoressa Maria Cristina Rota e Dottor Emanuele Marchisio, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Clusone con la collaborazione di personale della Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza di Bergamo.

 




 

Le indagini nascono per far luce sul trattamento carcerario “di favore” garantito ad un imprenditore arrestato, nell’aprile 2017, dalla Guardia di Finanza di Vibo Valentia, nell’ambito di indagini collegate alla realizzazione dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria.
L’arrestato, ristretto nella circostanza presso il carcere di Bergamo, aveva di fatto evitato il regime carcerario ordinario, fruendo di un lungo ricovero presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, grazie a certificazioni mediche attestanti un grave shock emotivo che non risulta che il detenuto avesse effettivamente subito.

Le indagini, oltre a far emergere il presunto coinvolgimento nella vicenda, tra gli altri, dell’attuale Comandante della Polizia Penitenziaria di Bergamo, hanno consentito di fare luce anche su numerose altre condotte illecite, quali: false attestazioni sanitarie finalizzate a far ottenere benefici economici (pagamento licenza non fruita all’atto del pensionamento, trattamenti privilegiati di quiescenza, riposo medico per patologie inesistenti e concordate) all’ex Direttore del Carcere, da pochi giorni in pensione; ulteriori false attestazioni relative a vicende che hanno interessato alcuni detenuti; corruzione connessa alla stipula di contratto di fornitura, in esclusiva, di distributori automatici di alimenti, bevande e tabacchi all’interno della casa circondariale di Monza; distrazione di personale in servizio della Polizia Penitenziaria e di materiali vari, di proprietà dell’Amministrazione e in deposito presso la locale Casa Circondariale, per lavori di ristrutturazione dell’appartamento privato dell’ex Direttore del Carcere;  utilizzo di personale della Polizia Penitenziaria in servizio, di veicoli dell’Amministrazione nonché di materiale del Carcere di Bergamo, per esigenze private dell’ex Direttore e di altri funzionari di Polizia Penitenziaria; assunzione clientelare di personale presso la casa circondariale di Bergamo.

Sono 27 le persone complessivamente coinvolte nelle indagini, che oggi hanno avuto un’importante svolta con l’esecuzione dei sei provvedimenti di arresto, nei confronti dei principali indagati e di numerose perquisizioni da parte dei Carabinieri e dei Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Bergamo, in collaborazione con personale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, presso le Case Circondariali di Bergamo e di Monza e nelle abitazioni e uffici degli indagati.