Como

Cresce l’occupazione giovanile nel comasco. I dati presentati a ‘Young’

Caterina Franci 17 Ottobre 2019

Como

COMO – Il tasso di disoccupazione giovanile registrato nel 2018, nelle province di Como e di Lecco, è ancora piuttosto elevato, pur se decisamente inferiore a quello medio italiano. Nel comasco l’occupazione giovanile è aumentata (12.600 unità occupate nel 2018 contro le 12.000 nel 2017) mentre nel lecchese invece ha registrato una flessione contenuta (8.400 occupati nel 2018 contro i 8.600 del 2017).

E’ quanto emerge dal report, prodotto dal gruppo Clas per la Camera di Commercio di Como e Lecco, presentato giovedì nel corso della manifestazione “Young”, il salone di orientamento scuola-lavoro in corso in questi giorni a LarioFiere di Erba.

L’occupazione giovanile è aumentata in provincia di Como (12.600 unità occupate nel 2018 contro le 12.000 nel 2017), il tasso di occupazione è salito dal 21,5% al 23,1%, mentre il tasso di disoccupazione è diminuito, passando dal 22,6% registrato nel 2017 al 22,1% del 2018.

Diplomati in crescita

In Provincia di Como è ancora in leggera crescita il flusso di studenti che hanno conseguito un diploma (nella scuola secondaria) o una qualifica professionale (nel percorso di Istruzione e Formazione Professionale IeFP). Al termine dell’anno scolastico 2018-2019 l’insieme di diplomati e qualificati è pari a circa 5.550 unità (erano 5.500 nel precedente anno scolastico). Appare molto significativa la quota dei liceali, che rappresenta poco più del 49% (contro il 47% dell’anno precedente): fra i liceali prevale nettamente il flusso dell’indirizzo scientifico (47% del totale liceale), seguito da quello linguistico (20%). I diplomati negli indirizzi tecnici “pesano” per il 34% sul totale dei diplomati, con una prevalenza degli indirizzi amministrativo e turistico. I diplomati degli Istituti professionali rappresentano solo il 17% di quelli complessivi .

Nel territorio lariano oltre il 65% dei diplomati si indirizza verso un percorso universitario: l’ultimo dato disponibile – relativo all’anno accademico 2017-2018 – evidenzia un livello di passaggio all’università pari al 70,4% per Lecco e al 64,1% per Como. In entrambi i territori si osserva un trend positivo nell’ultimo triennio.

Tutt’altro che trascurabile la quota di giovani residenti a Como che privilegia corsi di laurea del gruppo politico-sociale (12,3%, a fronte del 9% dei neo-diplomati di Lecco); sfiorano il 9% – sia a Como che a Lecco – gli immatricolati nel gruppo linguistico; gli indirizzi scientifici “pesano” per il 5,1% a Como e per il 7% a Lecco (che però registra una flessione non marginale rispetto all’anno precedente, dal 9,6%).

In cosa si laureano i giovani comaschi?

Nell’insieme dei territori delle province di Como e Lecco, nel 2017(ultimo dato disponibile) il flusso dei laureati (triennali, specialistici e magistrali) ha superato di poco la soglia delle 4.300 unità, registrando una variazione positiva sull’anno precedente (+0,7%).

Nel territorio comasco il segmento più consistente di laureati fa riferimento alle facoltà di ingegneria: nel 2017, era il 16,9% in crescita sull’anno precedente (15,1%). Seguono le lauree riconducibili al gruppo economico-statistico che incidono per il 13,8%, risultando però in calo (16,5% nel 2016). Sempre a Como sono il 9,2% gli studenti che hanno conseguito una laurea nelle facoltà ”medico-sanitarie”. Raggiungono il 9,2% anche i laureati nel gruppo linguistico (in crescita) e il 5,8% quelli del gruppo letterario (stabili); meno elevata appare la quota dei laureati nell’insieme delle facoltà “per l’insegnamento” (5,5% nel 2017, erano 5,3% l’anno precedente). Risulta stabile il numero di laureati in architettura che nel 2017 pesano, il 6,1% del totale (6,2% nel 2016): in flessione invece il numero nelle facoltà scientifiche (al 2,6% rispetto al 3,5%); e il gruppo “giuridico” al 4,8% (erano il 5,2% nel 2016).

Alla ricerca di un impiego

Sia in provincia di Como che in quella di Lecco – come già sottolineato – una parte consistente di giovani con medio-alto livello di istruzione non trova opportunità e occasioni di impiego sul proprio territorio di residenza. Ciò vale soprattutto per i soggetti laureati. Di contro, le imprese segnalano difficoltà di reperimento di personale funzionale alle proprie esigenze; difficoltà derivanti da una ridotta presenza di figure (ovvero un’offerta non sufficiente), oppure dalla presenza di figure non rispondenti alle necessità aziendali (dunque un’offerta inadeguata dal punto di vista qualitativo).

In provincia di Como gli avviamenti al lavoro di giovani di età compresa tra 15 e 24 anni aumentano da 15.450 (2017) a 16.800 (2018), con una variazione positiva del 9%; da sottolineare la riduzione della quota di giovani che non studia e non lavora (NEET).

Imprenditorialità giovanile

I dati al 30 giugno 2019, rilevati dalla Camera di Commercio di Como-Lecco, segnalano la presenza di 3.720 “imprese giovani” in Provincia di Como. Nell’area comasca, queste imprese rappresentano il 7,8% delle imprese registrate sul territorio, valore che sale al 10,7% per le imprese femminili e scende al 7,1% per quelle maschili. Come a Lecco, la quota complessiva risulta in costante flessione negli ultimi anni, essendo passata dall’8,7% nel 2015 al 7,8% di oggi.

Il 70,5% delle imprese giovanili in attività sul territorio comasco si concentra nei servizi, mentre il 23% opera nell’industria (il 16% nelle costruzioni e il 7% nel manifatturiero); la quota di quelle che svolgono un’attività nel settore agricolo-zootecnico è pari al 6,5%.

Le domande di lavoro delle imprese

In provincia di Como sono in aumento le richieste di personale con titolo di studio medio-alto (laureati e diplomati), che passano dal 46 al 48% del totale tra il 2018 e i primi nove mesi del 2019. Nello stesso tempo, si riduce leggermente la quota di personale a cui è richiesta una qualifica professionale, passando dal 31 al 30% del totale. Risulta in lieve calo anche la quota di entrate (sia alle dipendenze, sia con altre tipologie contrattuali) per le quali non viene richiesta alcuna formazione specifica.

QUI il report completo