CANZO/PROSERPIO – Sono in programma per i primi giorni di maggio gli interventi di pulizia dei boschi e il rifacimento dei sentieri sulle pendici del Monte Scioscia nei territori dei Comuni di Canzo e Proserpio. Le operazioni sono state programmate nell’ambito delle procedure d’urgenza individuate dal Ministero dopo gli eccezionali eventi meteorologici che hanno colpito l’arco alpino a ottobre 2018.
Le attività di bonifica prevedono il recupero dei boschi di latifoglie quasi completamente o parzialmente distrutti dalle intemperie: “Nello specifico, le piante cadute al suolo verranno rimosse mentre quelle ancora in piedi, ma seriamente compromesse verranno tagliate e sgomberate – ha spiegato Amedeo Gelpi, responsabile dell’area servizi all’Agricoltura-Territorio-Ambiente-Forestazione della Comunità Montana – Accanto a questi interventi, verranno sistemati e messi in sicurezza le ceppaie delle piante sradicate e i massi rotolanti. Infine, provvederemo a ripristino della strada Inarca-Monte Scioscia utilizzando tronchi e materiali già presenti sul posto”.
I lavori interesseranno una vasta zona di circa 120 mila mq nel territorio compreso tra i comuni di Canzo e Proserpio e verranno sostenuti grazie a finanziamenti erogati da Regione Lombardia per un valore complessivo di circa 26 mila euro. La Comunità Montana del Triangolo Lariano è stata individuata da Regione come organismo attuatore.
Le procedure preliminari sono state quasi completamente assolte e la tempistica è stata definita: “Nei primi mesi dell’anno abbiamo attuato quanto necessario a produrre il progetto definitivo che proprio ieri (mercoledì, ndr) è stato presentato ai Comuni, agli enti e ai privati interessati – ha precisato Gelpi – Domani verrà approvato il progetto definitivo ed entro fine mese verranno istituite le procedure di gara. A inizio maggio dovrebbe avvenire la consegna e quindi l’inizio dei lavori che dovrebbero terminare entro la fine del mese di agosto”.
Queste operazioni permetteranno di ripristinare le corrette condizioni del suolo e della zona di bosco così da ridurre non solo il grave impatto ambientale e visivo sul paesaggio, ma anche l’elevato rischio di instabilità del suolo, di dissesto idrogeologico e di incendio.