Caglio, Rezzago, Sormano

Vacanze, nell’estate del Covid i turisti riscoprono la Vallassina

Miryam Colombo 8 Settembre 2020

Attualità, Caglio, Rezzago, Sormano

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VALLASSINA – I turisti con le valigie, le case aperte, le gite nei boschi, i bambini sulle piazze. Sembrano ricordi di altri tempi, ricordi di una Vallassina come meta ambita del turismo dei villeggianti che da Milano, e non solo, ogni estate si recavano nei piccoli paesi del Triangolo Lariano alla ricerca di quiete e aria fresca.

Un ricordo che, in un’estate particolare come quella del 2020 segnata dall’emergenza Coronavirus, sembra tornato a rivivere grazie alla riscoperta di un turismo di prossimità, fatto di gite “fuori porta” e di vacanze vicino a casa. A partire da questa ‘impressione’, inizia il nostro viaggio in alcuni Comuni della Vallassina per conoscere quale sia stata la tendenza riscontrata nei mesi estivi appena trascorsi.

“Volti noti e volti nuovi”

Il primo fattore comune emerso è la (ri)scoperta di questo territorio come meta delle vacanze: se, infatti, negli ultimi decenni si è assistito a un progressivo abbandono di questi paesi da parte di turisti e villeggianti, l’estate 2020 sembrerebbe aver portato una ventata di aria fresca con un aumento delle presenze di singole persone e famiglie.

A confermare questo quadro sono stati i sindaci dei Comuni di Caglio, Gaetano Losapio, di Rezzago, Sergio Binda e di  Sormano, Giuseppe Sormani che, in modi differenti, hanno tutti spiegato come molte seconde case normalmente chiuse siano state aperte dai proprietari che, anche per tempi lunghi (e quindi non solo per una toccata e fuga del fine settimana), hanno soggiornato qui.

“L’impressione generale è stata quella di un aumento delle presenze – ha commentato il sindaco di Sormano – sia da parte di coloro che negli ultimi anni soggiornavano saltuariamente nelle seconde case di proprietà e che, invece, quest’anno si sono fermati più a lungo sia da parte di persone che per la prima volta hanno scelto queste mete. Da tempo non vedevo la zona pedonale del centro paese popolata di bambini che giocavano insieme”.

Dello stesso avviso anche il sindaco di Rezzago: “Da vent’anni a questa parte – ha spiegato -, abbiamo assistito a un progressivo calo delle presenze e i soggiorni sono sempre più diventati brevi e discontinui. Quest’anno, invece, abbiamo notato una riscoperta delle seconde case: molte più abitazioni sono state riaperte e le persone hanno soggiornato per tempi più lunghi”.

“Direi che l’espressione che meglio descrive il turismo di questa estate sia ‘volti noti e volti nuovi’ dal momento che abbiamo visto arrivare nei paesi anche persone finora ‘sconosciute’ – ha fatto eco il sindaco di Caglio -. Nell’insieme, considerata anche la particolare situazione, è stata una buona stagione con una buona presenza di villeggianti, nonostante non sia stato possibile, di fatto, organizzare eventi e intrattenimento come è consuetudine fare”.

Niente feste, ma tranquillità

Se negli ultimi anni, infatti, il turismo e la villeggiatura sono andati via via scemando, l’estate in Vallassina è diventata con il tempo sinonimo di sagre e feste che, da giugno fino a settembre inoltrato (escludendo quindi le tradizionali castagnate ottobrine), scandiscono il calendario offrendo occasioni di divertimento e svago.

Quest’anno, a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, le Pro Loco, artefici e promotrici di questi eventi, si sono viste costrette a rinunciare alle manifestazioni o, nelle migliori circostanze, a limitare le occasioni di ritrovo proponendo passeggiate e attività per un ristretto numero di partecipanti.

Nonostante la nostalgia e la speranza di poter presto tornare alla normalità, la situazione sembrerebbe essere stata ben accolta dai turisti che quest’anno hanno potuto ricaricare le energie facendo scorta di tranquillità e relax: “Il nostro paese è conosciuto nella zona per gli eventi organizzati dalla Pro Caglio – ha dichiarato il sindaco Losapio -, ma quest’anno purtroppo non si è potuto organizzare molto. Le persone sembrano però aver reagito positivamente, adattandosi alle circostanze in modo molto sereno”.

“Tranne qualche piccolo evento, quest’anno abbiamo dovuto rinunciare alle grandi feste e sagre – ha commentato anche il sindaco di Rezzago -. Malgrado questa situazione, però, in tanti hanno scelto questi luoghi apprezzandone la quiete e godendo del paesaggio e delle passeggiate e le presenze nei fine settimana sono sempre state molto buone”.

Sì alla gita di un giorno

Ed è stato proprio il paesaggio con le sue bellezze naturali ad essere motivo di attrazione non solo per i villeggianti, ma anche per coloro che hanno deciso di concedersi una gita fuori porta vicino a casa: “Terminata la fase di lockdown le nostre montagne sono state popolate da tantissime persone – ha raccontato il sindaco Sormani – tanto che in alcuni momenti non è stato semplice gestire questi flussi anche in funzione delle norme anti-contagio. Ad agosto la situazione è sembrata più tranquilla e gestibile anche se abbiamo notato grandi presenze di escursionisti anche il sabato, di solito meno gettonato rispetto alla domenica”.

“Come Pro Caglio abbiamo organizzato due passeggiate lungo i sentieri e nei boschi – ha aggiunto il sindaco Losapio -. In generale, è capitato spesso in questi mesi di vedere persone girare per il paese con le carte in mano o chiedere informazioni sugli itinerari. In tanti hanno scelto le nostre zone per un turismo di giornata, per una passeggiata vicino a casa”.

Un turismo straniero che stenta a decollare

Se quindi, nel complesso, l’estate 2020 è stata segnata da una riscoperta del soggiorno in Vallassina lo stesso non sembrerebbe potersi dire per il turismo straniero che in queste zone sembrerebbe ancora a stento decollare.

La situazione, però, non sembra essere vissuta negativamente, ma anzi appare celare il gusto di una nuova sfida e, perché no?, di una nuova meta a cui ambire: “A parte qualche raro caso, sono state poche le presenze straniere – ha spiegato il sindaco di Sormano -. Credo che se si voglia puntare a questo tipo di turismo, sia necessario creare un’offerta adatta al target e quindi pensare a strutture ricettive fatte di Bed&Breakfast, ostelli e appartamenti per piccoli soggiorni. Speriamo, anche grazie alla realizzazione del nuovo planetario, di riuscire a creare le condizioni per attirare più turisti di questo tipo”.