Erba

Un ambulatorio di fisioterapia in Kenya per realizzare il sogno di Marisa

Miryam Colombo 29 Agosto 2018

Attualità, Erba

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ERBA – Una storia di solidarietà e di amore per il prossimo. È questa la storia di Marisa Pizzamiglio, fisioterapista erbese scomparsa nel 2014, che ha realizzato con il marito Claudio Benaglia il centro “Tabasamu”, il “centro del sorriso”, nel villaggio di Majengo in Kenya.

Marisa e il marito Claudio

 

Tutto è iniziato nel 2008 quando Marisa ha fondato l’associazione “Solidarietà Kenya Onlus” con l’obiettivo di aiutare i bambini bisognosi di Majengo, località situata in una vasta zona agricola del Kenya in cui la popolazione vive in un grave stato di povertà: “L’idea iniziale di Marisa era quella di creare un orfanotrofio – ha spiegato Oriana Fusi, fisioterapista e amica di Marisa – Tuttavia, osservando meglio la realtà del villaggio, ci si è resi conto che i bambini avevano bisogno di un luogo dove trascorrere la giornata e in cui fossero garantiti loro un pasto e un’educazione. E così è nato il Tabasamu Center”.

“Mama Marisa” insieme ai bimbi del centro

Giorno dopo giorno, mattone dopo mattone il centro è cresciuto: dal primo appezzamento di terra acquistato è nata una struttura che oggi accoglie circa 360 bambini. La svolta è avvenuta, però, nel 2009 quando Marisa e Claudio hanno deciso di abbandonare la propria vita a Erba e di trasferirsi nel villaggio per poter gestire con più facilità la realtà del centro: “Marisa è diventata presto per tutti ‘Mama Marisa e si è dedicata completamente ai bambini del centro – ha proseguito Oriana – Non è stato semplice: l’associazione si regge sul lavoro dei volontari e sui fondi che arrivano attraverso le donazioni. Marisa gestiva anche un resort e utilizzava quanto guadagno per far fronte alle spese”.

Nel 2014 la morte di Marisa, improvvisa e inaspettata. Un evento drammatico che, tuttavia, non ha scoraggiato il marito che ha proseguito quanto era stato realizzato fino a quel momento: nei quattro anni successivi, Claudio ha creato un centro sanitario in cui bambini, adulti e anziani di Majengo e dintorni possono trovare assistenza. Gli ambulatori delle vaccinazioni, la maternità, il dispensario. A mancare un centro di riabilitazione fisioterapica: da qui l’idea di Claudio di realizzare un ambulatorio di fisioterapia che potesse in modo specifico far fronte alle necessità del villaggio:  “Nel 2016 Claudio mi ha scritto una e-mail parlandomi del suo desiderio e chiedendomi, come fisioterapista, di contribuire al progetto – ha spiegato Oriana – Ho pensato di rivolgermi per questo a Aifi Lombardia (Associazione Italiana Fisioterapisti, ndr), la mia associazione di categoria a cui era iscritta anche Marisa: il presidente, Gianluca Rossi, e la direzione regionale hanno accolto con entusiasmo e favore l’iniziativa che abbiamo presentato loro e hanno dato inizio a una raccolta fondi che ha permesso di devolvere 8000 euro all’associazione”.

L’ambulatorio di fisioterapia realizzato nel Tabasamu Center

Con questo denaro è stato possibile costruire l’ambulatorio che verrà inaugurato il prossimo 8 settembre, ricorrenza della Giornata Mondiale della Fisioterapia: per l’occasione, una delegazione di quattro fisioterapiste italiane, tra cui Oriana, partirà a proprie spese alla volta di Majengo non solo per partecipare alla cerimonia di inaugurazione, ma anche e soprattutto per comprendere quali siano le reali necessità dal punto di vista terapeutico e riabilitativo della popolazione e offrire un parere professionale a riguardo. Durante il loro viaggio, porteranno con sé tutto il materiale raccolto in questi mesi: si tratta di elementi di arredo, di strumentazione sanitaria e di medicinali assenti o carenti nel centro medico raccolti grazie alla generosità di tanti, privati o esercenti, che hanno conosciuto il “sogno di Marisa”. Oltre all’arredamento e agli strumenti, sono stati raccolti anche 1500 euro attraverso iniziative di diverso tipo.

Ma la catena della solidarietà per il Tabasamu Center non si arresta: “Per noi è necessario poter avere altri fondi per continuare a sostenere l’attività del centro e dell’ambulatorio. Chiunque volesse aiutarci può farlo attraverso l’Associazione “Solidarietà Kenya Onlus” (Iban IT90CO311151270000000000156) – ha concluso Oriana – Inoltre, Aifi ha avviato un programma di volontariato attraverso cui fisioterapisti italiani potranno recarsi nel centro per offrire la propria competenza”.