Pusiano

Pusiano. Inaugurati i Giardini dedicati ai Martiri delle Foibe

Miryam Colombo 11 Febbraio 2020

Attualità, Pusiano

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PUSIANO – Pusiano non dimentica e ieri, lunedì, durante la commemorazione del Giorno del Ricordo, si è svolta la cerimonia con il quale l’Amministrazione comunale ha voluto dedicare i giardini sul lungolago ai “Martiri delle Foibe. Istria, Fiume, Dalmazia e Zara”.

Una cerimonia commossa che ha visto la presenza del sindaco di Pusiano, Andrea Maspero, insieme ai rappresentanti dell’Amministrazione comunale, della senatrice Erica Rivolta, dell’onorevole Eugenio Zoffili, del Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi, dei sindaci di Erba, Veronica Airoldi, di Eupilio, Alessandro Spinelli e di Cesana Brianza, Eugenio Alfonso Galli. Insieme a loro, i rappresentanti delle autorità militari e religiose, i cittadini e gli alunni delle scuole.

Un discorso toccante e emozionato quello del primo cittadino, “figlio d’esule”, come ha definito se stesso e anche il consigliere Lorenzo Flego: “Si tratta di un capitolo per troppi anni vergognosamente nascosto: a scuola non si studiava, si arrivava fino alla seconda guerra mondiale e poi tutto finiva in una specie di dissolvenza strana – ha commentato – Il prezzo della sconfitta della guerra è stato pagato da istriani, dalmati, gli abitanti di Fiume di Zara. Io ho voluto personalmente che accanto all’intitolazione ai Martiri delle Foibe ci fossero i nomi delle regioni perse dopo la guerra”.

“Sono particolarmente contento delle parole del presidente Mattarella che nel suo discorso ha condannato il negazionismo – ha continuato Maspero – Chiedo a chi è qui, a chi siede alla Camera, in Senato che si faccia qualcosa perché il negazionismo venga punito non solo a livello verbale, ma anche con una legge dello Stato diventi un reato. Non si può negare una tragedia che ha coinvolto 350 mila persone che hanno abbandonato le loro terre,  le loro case, i loro affetti, il loro mare, la loro terra rossa, il loro carso. In cambio di cosa? In cambio di insulti, di un’equazione vergognosa ‘esulti uguale fascisti’ che a me ripugna perché nelle foibe non ci sono finiti i fascisti. Ci sono finiti gli antifascisti, i poliziotti, i carabinieri, i finanzieri, i sacerdoti per un’idea folle, di nazionalismo piegato a un’ideologia che la storia ha condannato definitivamente, ma che in Italia per troppo tempo abbiamo finto di dimenticare”.

Rivolgendosi poi alle istituzioni presenti il sindaco ha chiesto che si possa togliere a Tito, “il massacratore degli italiani”, l’onorificenza conferita dal presidente Giuseppe Saragat nel 1969, “per rispetto di questi morti, di questi che hanno sacrificato tutto in cambio di niente”.

A chiudere la cerimonia la preghiera dell’esule.