Erba, Ponte Lambro

Pendolaria. Sempre meno viaggiatori sui treni in Lombardia

Redazione 22 Febbraio 2023

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COMO – Gli effetti della pandemia ancora si fanno vedere sul trasporto pubblico. Nel 2019 in Lombardia si contavano 820mila viaggiatori al giorno sui treni regionali, nel 2021 si è registrato un calo del -30,5% arrivando ai livelli simili al 2009, ed anche nel 2022 le stime per la Lombardia attestano che un viaggiatore su 5 ha abbandonato il treno dopo l’epidemia.

Il dato emerge da Pendolaria, il documento in cui ogni anno Legambiente traccia l’andamento del trasporto pubblico su rotaia: nonostante la flotta più grande d’Italia, in Lombardia, spiega Legambiente, “è assolutamente necessario migliorare le prestazioni del trasporto ferroviario per permettere non solo agli attuali pendolari di viaggiare bene ma anche per togliere auto dalle strade”. .

“Da troppi anni raccontiamo nel rapporto Pendolaria dei disagi e dei disservizi del servizio ferroviario che i pendolari subiscono ogni giorno, evidenziati dai racconti e i report dei comitati pendolari – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. La preoccupazione dovrebbe essere quella di recuperare gli oltre 150.000 viaggiatori al giorno che, dopo la fine del periodo pandemico, non sono ancora tornati ad occupare i loro posti sulle carrozze. O si è capaci di rispondere oppure meglio aprire il servizio ferroviario regionale alla concorrenza accettando l’ingresso di operatori più competitivi”.

Tra le linee peggiori per indice di affidabilità, secondo i dati forniti da Trenord, spicca in Lombardia la Milano-Mortara. Una linea di 44 km, che trasportava oltre 20.000 passeggeri al giorno prima della pandemia, e che si conferma tra le più inaffidabili: a settembre e ottobre il 7,35% delle corse ha subito ritardi o soppressioni.

Tra le altre linee che subiscono costanti disagi in questa regione, prosegue Legambiente, vanno segnalate la Milano-Lecco-Sondrio, la Brescia-Cremona e la Brescia-Casalmaggiore-Parma, con soppressione di corse e tagli ai collegamenti serali verso i capoluoghi delle province più periferiche.

Nota positiva è la discesa dell’età media dei treni in Lombardia a 15,8 anni grazie all’immissione dei nuovi treni “Caravaggio” a due piani, i “Doninzetti” e i “Colleoni” (treni diesel), ma – si legge nel rapporto Pendolaria- continua a pesare in particolare il divario generazionale: oltre il 40% ha una media di oltre 35 anni, mentre circa il 45% è composto da treni nuovi (con una media di 5 anni). I rotabili del programma di acquisto deliberato nel 2017, attualmente in corso e che conterà complessivamente 222 treni, saranno tutti consegnati entro il 2025 portando, secondo i piani della Regione Lombardia, ad un’età media di 12,5 anni”.

Nel comasco si inaugura con la fine dei lavori alla stazione di Ponte Lambro, nel dicembre 2022, la serie di rifacimenti di spazi interni ed esterni del 25% delle stazioni delle tratte Milano-Asso e Saronno-Como. “La Regione Lombardia – scrive Legambiente – ha infatti istituito un fondo regionale per la realizzazione di interventi pubblici allo scopo di recuperare immobili abbandonati e la rivitalizzazione dei centri storici secondo specifiche linee guida. Per le stazioni le indicazioni riguardano le coperture, le facciate, i serramenti, le sale d’attesa, i sottopassi pedonali, le rampe di accesso, le pensiline e l’accessibilità della stazione”.

In totale per le 29 stazioni sono stati stanziati dalla Regione 11,5 milioni di euro e i lavori di manutenzione straordinaria saranno conclusi entro dicembre di quest’anno. Nello specifico della stazione di Ponte Lambro è stato finanziato anche l’intervento di un parcheggio gratuito di 28 posti auto e spazi per le moto per 250 mila euro provenienti dal Comune, da FerrovieNord e dalla Comunità Montana Triangolo Lariano. “Restiamo in attesa di nuove inaugurazioni – dicono da Legambiente – per le 23 stazioni della provincia di Como e delle 6 di Milano, Monza e Brianza”.