Erba

“Nessuno può salvarsi da solo”, al via la rassegna del Mese della Pace 2023

Miryam Colombo 5 Gennaio 2023

Attualità, Erba

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ERBA – Raccontare, ricordare, sentire, scegliere e pregare per la pace. Sono questi i punti su cui si costruisce la proposta dell’edizione 2023 del Mese della Pace, intitolata “Nessuno può salvarsi da solo. Diamo forma ad un futuro di pace“.

La rassegna di eventi è stata presentata mercoledì mattina presso la canonica della chiesa di Santa Maria Maddalena di Crevenna. Ad illustrarla il vicario parrocchiale e referente Caritas don Ettore Dubini e alcuni rappresentanti del comitato organizzatore, Erminio Fusi, Giovanna Marelli, Carla Consonni e Maria Luisa Testori.

Il programma (QUI i dettagli) è articolato in quattro incontri in cui attraverso diversi canali, dalla parola, al teatro, alla proiezione di film, si rifletterà sul tema della pace, intesa tanto come obiettivo a cui tendere quanto come risultato di un percorso a cui ciascuno è chiamato a prendere parte. A chiudere sarà, invece, lunedì 20 febbraio, la veglia di preghiera presieduta da mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Fondazione Migrantes.

Il primo incontro è previsto per mercoledì 11 gennaio con i racconti e le testimonianze da luoghi di conflitto e di diritti violati a cura di Lucia Capuzzi e Nello Scavo, inviati speciali del quotidiano Avvenire. Rivolto soprattutto ai giovani, ma non solo sarà invece il secondo appuntamento con lo spettacolo teatrale del Giardino delle Ore, L’eredità dei Giusti, venerdì 20 gennaio a cui seguirà martedì 24 gennaio la proiezione del film Ada di Kira Kovalenko.  Infine, giovedì 2 febbraio si discuterà di pace, disarmo e non violenza con il pedagogista Aluisi Tosolini e con il coordinatore delle campagne della Rete Italiana Pace e Disarmo, Francesco Vignarca.

Punto di partenza è il 60° anniversario dalla pubblicazione dell’enciclica Pacem in Terris di papa Giovanni XXIII. “La proposta si aggancia al percorso iniziato nel 1962 con Pacem in Terris, scritta in un momento critico e di tensione – ha spiegato don Ettore -. Oggi l’Europa è investita da una crisi molto grave, ma il rischio è di non riflettere abbastanza sulle conseguenze. Quindi, come la chiesa universale di allora, oggi quella locale  promuove eventi per tenere viva l’attenzione sui temi della pace. Su questi deve esserci tensione spirituale e umana, anche da parte delle istituzioni”.

Un impegno che, come sottolineato anche dal sottotitolo della rassegna, può essere assunto da ogni individuo: “C’è necessità di far emergere come questo vivere, agire e promuovere la pace non sia solo di qualcuno, ma si realizza attraverso la partecipazione di tutti – ha sottolineato Erminio Fusi -. Questo è possibile mettendo in atto strategie che vadano in direzione della pace. Educarci e promuovere sentieri di pace è qualcosa di tutti e il calendario è volto all’idea di sentirsi tutti parte di un cammino di pace”.