Como

Morti nelle Rsa, il commento del consigliere regionale Erba (M5S)

Miryam Colombo 5 Agosto 2020

Attualità, Como

COMO –  “La gestione dei pazienti delle Rsa sta delineando degli scenari angoscianti. Se dovessero essere confermate le ipotesi di reato, non può essere taciuta la grave responsabilità della classe politica che governa Regione Lombardia”. Così si è espresso il consigliere regionale Raffaele Erba (M5S) riguardo alle indagini condotte dalle Forze dell’Ordine in alcune Rsa della Provincia di Como rispetto alla gestione dei pazienti durante l’emergenza sanitaria.

I NAS di Milano hanno provveduto a sequestrare 363 cartelle cliniche di pazienti deceduti nei mesi della pandemia in diverse case di riposo di Como e provincia.

Secondo quanto riferisce l’Ansa, l’indagine è stata avviata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Como dopo la presentazione di 26 esposti da parte dei familiari delle vittime e dal personale sanitario in servizio. L’operazione riguarda 17 residenze sanitarie per anziani: sarà compito dei magistrati stabilire se i protocolli di prevenzione e le procedure applicate all’interno delle strutture siano stati regolari o meno.

L’ipotesi di reato, al momento a carico di soggetti non identificati, consiste in omicidio ed epidemia colpose.

“Già durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria avevo raccolto diversi allarmi da parte di molti operatori in servizio nelle case di riposo e avevo manifestato grande preoccupazione per quello che stava accadendo nelle strutture per anziani – ha dichiarato Raffaele Erba, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle – La gestione dei pazienti delle Rsa casi sta delineando degli scenari angoscianti. Se dovessero essere confermate le ipotesi di reato, non può essere taciuta la grave responsabilità della classe politica che governa Regione Lombardia. Se da un lato molte Rsa che non hanno gestito correttamente la situazione emergenziale, dall’altro sarebbero ben peggiori le scelte errate, le leggerezze e gli errori madornali dei piani alti di Palazzo Lombardia”.