Como

Lago di Como sempre più basso, Como e Lecco uniscono le forze

Caterina Franci 16 Aprile 2018

Attualità, Como

Il Tavolo sullo Sviluppo e la Competitività riunito lunedì mattina al Centro Remiero di Pusiano

 

PUSIANO – La salute del Lago di Como è sempre più preoccupante: complici diversi fattori,  il livello delle acque del Lario negli anni ha subito un calo netto, mettendo in forte pericolo l’ecosistema. Una situazione che il presidente dell’Autorità di Bacino del Lario Luigi Luisardi ha definito “paradossale e insopportale”, a cui urge trovare una soluzione al più presto, tutti insieme.

Per questo motivo lunedì mattina presso il Centro Remiero di Pusiano si è riunito il Tavolo per la competitività e lo sviluppo: un incontro voluto dalle Camere di Commercio di Como e Lecco, e a cui sono stati invitati anche i volti politici del territorio (sindaci dei comuni rivieraschi, parlamentari e consiglieri regionali) per affrontare l’annoso problema del lago basso, non più rimandabile.

“L’importanza di questo argomento è notevole – ha spiegato Luisardi – negli ultimi giorni ho ricevuto diversi messaggi preoccupanti da parte dei sindaci aderenti all’Autorità di Bacino, una cinquantina in totale, relativi proprio allo stato di salute del nostro lago, uno dei più importanti d’Italia e forse nel mondo a livello naturalistico. Siamo al limite del paradosso, se pensiamo che la situazione è degenerata così non a causa nostra ma per decisioni che vengono prese al di sopra delle nostre teste e sulle quali non abbiamo potuto incidere.”.

Da sinistra: Daniele Riva (presidente Camera di Commercio Lecco), Luigi Luisardi (presidente dell’Autorità di Bacino del Lario) e Ambrogio Taborelli (presidente Camera di Commercio di Como)

 

Il riferimento è all’utilizzo delle acque a monte e a valle del Lago di Como, per Luisardi vera causa del problema, accanto al cambiamento delle condizioni climatiche: “Parte delle acque destinate al Lario si disperdono in Valtellina, ma il vero nocciolo del problema sta nell’utilizzo dell’acqua a valle, per le centrali idroelettriche e per l’agricoltura. Il nostro lago non può essere considerato solo un serbatoio per queste realtà che si arricchiscono vendendo la nostra acqua lasciando a noi i danni da pagare“.

Diversi quelli elencati da Luisardi: “Partendo da quelli ambientali ricordo il problema della proliferazione delle alghe, le conseguenze sulla popolazione ittica e sul suo habitat, completamente devastato: quest’anno, dopo tre anni di difficoltà, probabilmente non avremo lavarelli. Ma non parliamo solo di ambiente: ci sono i danni strutturali, alle strade che sono sul lago, ai pontili, alle case e alle ville storiche, a rischio crollo. Questo oltre a rappresentare un notevole rischio è un grosso costo e colpo all’immagina turistica del Lago di Como. Non possiamo più tollerare questa situazione”.

Il Tavolo riunito lunedì mattina è stato un primo passo verso un’azione che vuole essere determinata ma soprattutto unita. All’incontro erano sindaci, parlamentari, consiglieri regionali, rappresentanti delle associazioni dei commercianti di entrambe le province (Lecco e Como): “Le sfumature di pensiero non mancano, ma siamo tutti d’accordo su una cosa – ha detto Luisardi – far sentire la nostra voce in maniera univoca, in Regione e al Governo”.

Nei prossimi giorni i sindaci dei comuni interessati e i consiglieri regionali di entrambi i territori riceveranno e firmeranno un documento: “Si tratta di un messaggio importantissimo che verrà portato prima in Regione, nell’attesa che il paese abbia una guida definita. Al suo interno proponiamo tre richieste irrununciabili, siamo determinati ad ottenerle”.

Per prima cosa verrà chiesto al Ministero di modificare il livello idrometrico minimo, affinché le acque del lago non scendano sotto lo zero (idrometrico, ndr): “Attualmente il Consorzio dell’Adda gestisce liberamente questo livello, non è più gestibile. Il  livello dell’acqua non dovrà scendere sotto lo zero idrometrico”. In secondo luogo verrà richiesto di avere almeno un rappresentante tecnico lariano all’interno del consiglio di amministrazione del Consorzio, quindi un risarcimento economico concreto per poter risarcire i danni infrastrutturali subiti dal territorio a causa del costante abbassamento delle acque del lago.

Definita la strategia si deve passare all’azione: “Non chiediamo più di quanto ci è dovuto – ha concluso Luisardi – l’importante è essere uniti: confidiamo nel supporto dei nostri esponenti politici e delle istituzioni locali, ai primi soprattutto chiediamo di essere informati sulle istanze che porteranno man mano avanti”.

La situazione della scorsa estate a pochi passi dal Ponte Kennedy a Lecco

 

Soddisfatti dell’incontro anche i due presidente delle Camere di Commercio di Como e Lecco, Ambrogio  Taborelli e Daniele Riva: “L’unico modo per farci ascoltare dalla politica è gridare con la stessa voce – ha dichiarato Taborelli – stamattina abbiamo già fatto un grande passo, sederci tutti intorno a un tavolo, confrontarsi, e arrivare ad una strategia. Lo dobbiamo al nostro territorio”.

“Questa è una problematica veramente seria – gli ha fatto eco Riva – che interessa un intero territorio e le sue attività economiche, commerciali, turistiche, le ultime in particolare al centro di un progetto che è incentrato proprio sul Lago di Como. Oltre a ciò c’è poi l’aspetto ambientale, e quello della qualità della vita dei cittadini che risiedono sul lago, che devono convivere con i disagi causati dal costante abbassamento delle acque. Ora andiamo in Regione, e speriamo di ottenere quello che ci spetta” ha concluso.