Erba

Gli adulti si mobilitano per LoSnodo: “Nessuna strumentalizzazione”

Miryam Colombo 24 Gennaio 2022

Attualità, Erba

Tag: , ,

 

L’inaugurazione della stazione di Erba dopo la ristrutturazione (foto archivio)

 

ERBA – Anche il mondo degli adulti si mobilita a sostegno delle considerazioni mosse dai giovani dell’Associazione LoSnodo riguardo alla proposta di un presidio fisso della Polizia Locale presso la stazione di Erba (QUI l’articolo) con una lettera firmata da alcuni rappresentanti del mondo dell’associazionismo erbese.

“Accogliamo e sosteniamo l’appello dei giovani de LoSnodo che, unici in un panorama di povertà culturale e di interessi di parte, hanno avuto il coraggio di suscitare un reale dibattito politico su un tema importante per l’intera comunità: quello delle politiche giovanili – si legge nel documento diffuso da Giovanna Marelli in rappresentanza delle diverse realtà che lo hanno sottoscritto -. E prendiamo atto di come, invece, la politica abbia di nuovo tentato di utilizzare questo appello sincero a proprio interesse, dando al dibattito immediatamente una svolta populista verso il tema della sicurezza. Due tematiche distinte che non possono essere confuse né sovrapposte!”.

Secondo i firmatari della nota, i giovani non sarebbero solo inascoltati, ma sarebbero addirittura messi a tacere: contro di loro “viene richiamata la sovranità del Consiglio Comunale, quasi a ricordare che i luoghi delle decisioni sono altri e non hanno nulla a che fare con le istanze giovanili!”.

“Messaggio triste che arriva come un pugno nello stomaco non solo ai giovani, ma anche a coloro che, come noi, credono nella Cittadinanza attiva, nell’emergenza educativa, nell’indifferibile necessità di coinvolgere con attenzione le giovani generazioni per il futuro delle nostre città – si legge ancora -. Abbiamo condiviso tutta la fase progettuale di Youthlab, vissuto la fatica di avviare processi di comunità, sottoscritto un patto del territorio con i giovani che hanno manifestato energie ed interesse; abbiamo visto investire fondi ingenti, riempirsi la bocca di grandi discorsi per i giovani, poi lasciarli per lungo tempo in attesa di risposte, di continuità, di accompagnamento. Triste epilogo di un progetto dalle grandi ambizioni”.

Richiamando l’intervento di Giuseppe Ondei, per l’apertura dell’anno giudiziario a Milano, è stato poi auspicato un investimento maggiore di energie nell’immaginare forme di coinvolgimento, di accompagnamento, di protagonismo attivo, di socialità positiva: “Togliere panchine, serrare cancelli, aumentare la videosorveglianza, mettere a Polizia in un centro per giovani sono segnali di paura non di fiducia! – hanno sottolineato -. Toglieremo allora tutte le panchine in città? E cosa diventerà vivere a Erba? Quando i luoghi non vengono abitati e vissuti, il degrado non può che aumentare. Episodi come quelli di sabato pomeriggio tra preadolescenti aggressivi sono già accaduti al parco Majnoni e in altri angoli dimenticati della nostra città: cosa ne è seguito? Forse non si era in fase elettorale e allora non serviva registrare fatti già così gravi? Chiediamo con forza che non si strumentalizzi né la sofferenza di chi è più giovane, né la paura di chi si sente in pericolo, a scopi elettorali! Che si agisca contro la criminalità, ma nel contempo si indirizzi il dibattito politico su un progetto di città che torni ad essere vivibile e attenta a tutte le generazioni, anche quelle che verranno!”.