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Erba. L’ultimo saluto a Elia: “Ti vogliamo pensare su, vicino all’infinito”

Miryam Colombo 10 Agosto 2019

Attualità, Erba

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La piccola urna contenente le ceneri di Elia Baraldi
La piccola urna contenente le ceneri di Elia Baraldi

 

ERBA – Una piccola urna di legno chiaro, un imbrago da arrampicata, una rosa blu e una foto di Elia sorridente mentre scala le sue amate montagne. Intorno, come in un grande abbraccio, le tantissime persone che oggi, sabato, al cimitero di Arcellasco si sono riunite per l’ultimo saluto a Elia Baraldi, il giovane alpinista scomparso la scorsa domenica sul Monte Bianco.

Il papà Paolo e la mamma Elisabetta, stretti in un abbraccio, i nonni, i parenti, gli amici, i compagni delle Bande Musicali di Canzo e di Anzano del Parco e del coro Segrino Singers, i compagni di arrampicata e di classe e i tanti conoscenti. Non si potevano davvero contare le persone che hanno voluto ricordare il sorriso e la gioia di vivere di Elia, “figlio invidiabile, ottimo studente, fotografo, musicista, provetto rocciatore, alpinista preparato e attrezzato, indagatore del futuro, creativo”, come qualcuno ha ricordato.

Quel sorriso e quella gioia che Elia ha voluto lasciare nei cuori di tutti fino all’ultimo momento: “L’ultima volta che ho sentito Elia è stato domenica alle 14.30 e aveva appena finito la scalata al Pilastro – ha detto il papà Paolo – Chi conosce Elia sa com’era quando era felice, ma quella volta piangeva da tanto lo era. Chi ha la passione dell’alpinismo mette in conto certe cose: devi accettare il rischio e questa cosa ci aiuta ad andare avanti. Ieri siamo andati a prenderlo e abbiamo fatto una parte del sentiero che hanno fatto e lì ho visto da dove mi ha chiamato, dove era felice e per me è lì. E credo che insieme a Bonatti e Cassin, i miei miti, ci sia anche lui. Ciao. Alè”.

E sulle montagne ha voluto ricordarlo nelle sue parole anche il parroco di Arcellasco, don Claudio Frigerio: “Gesù sale spesso sulla montagna, è attratto dalla montagna e compirà la sua vita terrena su una montagna – ha detto il sacerdote – Anche Elia è salito sulla montagna perché anche noi ne siamo attratti. Questo perché la montagna rappresenta il desiderio di superare i limiti, di andare oltre perché l’uomo ha un destino più grande di questa vita. Siamo attratti perché siamo toccati dall’infinito che ci attrae verso la montagna. Il nostro fratello Elia è entrato nel mistero della morte e dell’infinito. E per noi cristiani l’infinito è l’amore del Padre”.

“La tela della tua esistenza è piena di colori come quella di un artista della vita – hanno detto i famigliari attraverso le parole di una lettera –  Elia cercava il senso profondo della sua esistenza e non è da tutti cercare la qualità piuttosto che la quantità nella vita. Una vita splendida come un diamante anche se fragile come un vetro: Elia sembrava aver fatto sua la frase: ‘Sogna ciò che ti piace, va dove vuoi, sii ciò che vuoi essere perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare’, perché a soli 19 anni, Elia, hai fatto e vissuto cose meravigliose perché fuggivi dalle cose piatte”. E quindi: “Ti vogliamo pensare su vicino all’infinito”.

E, come in un coro a più voci, così sono stati tanti i pensieri rivolti al giovane. Nella sua passione per la montagna: “Tutti noi cerchiamo la felicità e Elia la cercava nelle sue passioni, nelle persone e nella montagna con un talento per l’avventura, la salita e la fatica”; nel suo amore per la musica: “Ora potrai cantare nel coro migliore in assoluto, quello degli Angeli. Ci prenderai in giro quando sbaglieremo e un giorno ci ritroveremo a cantare insieme”; e nella sua voglia di vivere: “Nella tua breve vita sei stato un grande, un esempio di spensieratezza, un ragazzo con valori unici – hanno aggiunto gli amici dei genitori – Hai lasciato impronte indelebili nei nostri cuori. Elia, siamo tutti orgogliosi di te e di tutto quello che oggi stai insegnando a una comunità intera”.

“Questa notte, nella notte di San Lorenzo, una stella in più brillerà nel cielo e sarà la tua”. Su queste parole, l’urna di Elia è stata accompagnata alla sepoltura tra il suono del flauto di Pan. Sui volti dei presenti il dolore, ma nel cuore il suo sorriso.