Erba

Erba. Errori nei pannelli turistici, Ghioni interroga l’amministrazione

Caterina Franci 13 Febbraio 2018

Attualità, Erba

Il consigliere Enrico Ghioni (PD-Liste civiche di centrosinistra)

ERBA – Incino confuso con il Borgo di Villincino, imprecisioni storiche, a volte lessicali: la qualità della segnaletica turistica erbese è messa sotto accusa nell’interrogazione presentata dal consigliere di minoranza Enrico Ghioni (Pd-Liste civiche di centrosinistra).

Nel mirino i contenuti della cartellonistica posizionata nei mesi scorsi in diversi luoghi strategici della città e del territorio circostante, molti dei quali inesatti, come sottolineato da Ghioni: “Con somma sorpresa mista a melanconia e ilarità abbiamo appreso che a Erba il turista deve ‘visitare il Borgo di Villincino, antico centro medievale un tempo circondato da muri in pietra, di cui è ancora possibile osservare una delle porte di accesso caratterizzata dalla particolare bifora con collinetta’, oppure che la Chiesa plebana di S.Eufemia è del V secolo – ma prima o dopo Cristo? chiosa il consigliere – mentre tutti sappiamo che la costruzione attuale con la torre campanaria è ben più tarda”. Ma non solo: “In alcuni pannelli riassuntivi dell’intero territorio, parlando del Licinium, ci si dimentica di indicare il ben più importante Monumento dei Caduti di Giuseppe Terragni”.

Imprecisioni inaccettabili per Ghioni che ricordando la cronistoria del progetto Expo Green Land, a cui Erba aveva aderito, insieme a diversi altri comuni del territorio, attraverso a un bando regionale, ha interrogato l’amministrazione comunale: “Vorrei sapere nello specifico a quanto è ammontata la spesa per la realizzazione dei pannelli informativi e se nel contratto sia stata prevista la correzione gratuita di eventuali errori non addebitabili al committente”.

Il consigliere di minoranza ha concluso chiedendo quindi quando si potranno vedere i cartelli corretti: “Spero in tempi ovviamente brevi. Negli ultimi anni – ha commentato Ghioni – il tema della cosiddetta vocazione turistica dell’erbese ha tenuto banco sia a livello politico che di opinione pubblica, evidenziando come il nostro territorio potrebbe trarre notevoli vantaggi economici e di sviluppo dall’adeguata valorizzazione del proprio patrimonio ambientale e storico-architettonico. Inutile dire che con questo biglietto da visita i dubbi ci sono”.

L’interrogazione verrà affrontata nel corso del prossimo consiglio comunale convocato per il 19 febbraio.