Erba

Cultura a Erba, due interpellanze in consiglio, l’amministrazione: “Attenzione alta”

Miryam Colombo 25 Settembre 2018

Attualità, Erba

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ERBA – “Quale sostegno alle Associazioni sportive, culturali e sociali da parte dell’Amministrazione Comunale?”, questo il titolo dell’interpellanza presentata dal consigliere di minoranza Enrico Ghioni (PD-Liste civiche di centrosinistra) e discussa ieri, lunedì, durante il Consiglio Comunale.

La richiesta del consigliere deriva dalla rilevazione di una generale situazione di difficoltà in cui versano le realtà associative erbesi: “Le nostre associazioni stanno attraversando momenti di grande difficoltà – ha dichiarato Ghioni – In particolare, due che hanno fatto la storia della proposta culturale in Erba: il Gruppo Vocale Città di Erba, attivo da 47 anni, e il Gruppo Artistico Erbese (Gae) che quest’anno celebra il 60^ anniversario. Entrambe sono state costrette a lasciare la propria sede storica presso la Villa Ceriani Bressi: il Coro si sposterà a Canzo e il Gae sposterà i propri arredi in un locale inadeguato”.

Situazioni inaccettabili per l’ex sindaco, per il quale le associazioni  rappresentano con il loro operato il “cuore pulsante” della città nonché la “cinghia di trasmissione” tra le decisioni dell’Amministrazione in campo culturale e i cittadini, come ha dichiarato: “Provate a immaginare Erba senza le proposte culturali di questi gruppi: sarebbe un deserto culturale e sociale”.

Le spese per l’affitto e la riduzione del sostegno economico da parte dell’Amministrazione i due imputati principali: “La sensazione è di un progressivo disimpegno da parte dell’Amministrazione comunale: manca un supporto adeguato alle attività delle stesse – ha spiegato – Sono venuti meno quasi tutti i contributi che servivano per la gestione ordinaria e che garantivano una sopravvivenza a queste realtà. In comuni limitrofi questo non accade”. Di qui la proposta: “Si potrebbe valutare di mettere a reddito le prestazioni delle associazioni: le prestazioni ripagano l’affitto”.

“Mi chiedo, dunque, se l’Amministrazione abbia consapevolezza della gravità della situazione – ha concluso Ghioni – Come intende sostenere le associazioni concretamente, considerando che il possesso di una sede è requisito imprescindibile?“.

È stato l’Assessore alla Cultura, Francesco Vanetti, a dare risposta a questi quesiti: “L’Amministrazione è convinta che le associazioni rappresentino il cuore pulsante della città – ha dichiarato – Abbiamo incontrato i rappresentanti dei diversi gruppi e con la delibera 133 dello scorso luglio abbiamo approvato l’abbassamento dei canoni d’affitto“. Canoni portati, secondo quanto deliberato, da 1070 € a 578 € per i locali in uso al Gae e da 1887 € a 763 € per il Gruppo Vocale.

“Inoltre, nel 2018 come già nel 2013, 2014 e 2015, al Gruppo Vocale sono stati stanziati 1000 € per la manifestazione “Erba Canta”: è lo stesso contributo degli anni precedenti a cui si aggiunge l’abbassamento del canone dell’affitto – ha precisato Vanetti – Le concessioni devono essere effettuate secondo norma che, per il Comune di Erba, non prevede la cessione gratuita degli spazi, per gli altri comuni non posso parlare”. E concludendo: “Le scelte delle diverse associazioni sono dovute a questioni interne. Come Amministrazione, abbiamo sostenuto con contributi straordinari diversi gruppi”.

Si è dichiarato totalmente insoddisfatto il consigliere Ghioni: “La mia proposta era di sancire convenzioni con le associazioni a fronte delle loro prestazioni – ha specificato – Se questo non può essere fatto, si potrebbero trovare altre soluzioni, ma bisogna avere la buona volontà di farlo e essere più attenti alle realtà di questi gruppi”.

Villa Ceriani Bressi, alias Villa San Giuseppe, citata da Ghioni come sede storica di alcune associazioni, è stata al centro anche dell’interpellanza dei gruppi di minoranza “Fratelli d’Italia” e “Erba Primaditutto” con la quale si chiedevano ragguagli circa la situazione della residenza, del Museo Civico e degli spazi annessi.

È stato il consigliere Anna Proserpio a presentare la richiesta: “Innanzitutto, vorrei sottolineare l’importanza della Villa Ceriani Bressi per il patrimonio comunale: è una residenza Fai e le sue stanze ospitano diverse realtà artistico-culturali – ha dichiarato – Dal 2004 al 2015 si sono susseguiti diversi piani di ristrutturazione con tetti di spesa notevoli (fino a un milione e 200 mila euro), non totalmente finanziabili con mutui. Dal 2015 sono stati valutati degli interventi più urgenti, come il restauro di alcune sale tra cui quella civica e l’adeguamento degli impianti secondo le norme vigenti. Tuttavia, le cifre necessarie sono considerevoli: i 2 milioni di euro necessari per restaurare le strutture del museo civico ne hanno causato la chiusura”.

“Bisogna capire cosa si voglia fare di questa villa – ha proseguito il consigliere – È difficile reperire i fondi, ma si possono valutare passaggi progressivi. Quindi, vorrei sapere se esiste un progetto globale che l’Amministrazione intende seguire“.

A prendere la parola il sindaco Veronica Airoldi: “Nel corso di quest’anno abbiamo concluso l’adeguamento dell’impianto elettrico e di quello di rilevamento dei fumi – ha spiegato – Tuttavia, rilevo che dal 2004 la precedente Amministrazione abbia presentato diversi progetti che o sono stati sospesi o non sono stati realizzati”. La scarsità di fondi la causa principale: “Non è possibile attuare tutti questi interventi perché mancano i fondi: la nostra Amministrazione ha cercato di migliorare la situazione economica del comune, ma, nonostante i buoni risultati ottenuti, non siamo ancora riusciti a sanare il problema in questi 15 mesi”.

A questo proposito il sindaco ha precisato: “Oggi per mantenere l’efficienza del patrimonio si deve pensare alla dismissioni, ma Villa Ceriani non rientra in questi casi: è nostra intenzione provvedere al recupero della villa e del parco – ha precisato – Tuttavia, possiamo per ora pensare a interventi ‘spot’ perché con i fondi attuali manca la possibilità di affrontare un piano globale: si tratta di piccoli progetti per affrontare le diverse necessità“.

Mi dichiaro insoddisfatta – ha concluso il consigliere Proserpio – Non trovo nelle parole del sindaco le indicazioni per un progetto”.