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Covid, 4 casi a Casa Prina, chiuse le visite: “Situazione sotto controllo”

Miryam Colombo 13 Gennaio 2022

Attualità, Erba

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ERBA – Quattro casi di Covid a Casa Prina: dopo mesi senza contagi tra gli ospiti il virus ha fatto la sua ricomparsa anche nella struttura erbese. Fortunatamente, come fatto sapere dal presidente della Fondazione Giuseppina Prina Onlus Alberto Rigamonti, i pazienti che hanno contratto il Covid presentano sintomi lievi e vengono seguiti quotidianamente dai medici.

La struttura è però subito corsa ai ripari per evitare una diffusione dei contagi tra gli ospiti e cercare di arginare la corsa di Omicron: “Attualmente – ha spiegato Rigamonti – possono entrare solo gli operatori che vengono tamponati settimanalmente. Da mesi in realtà se un operatore manifesta dei sintomi la prassi è l’auto-segnalazione a cui segue un tampone. Da parte del personale devo riconoscere una grande responsabilità, le segnalazioni sono sempre state tempestive permettendoci, fino a pochi giorni fa, di evitare di introdurre rischi nell’Rsa”.

Risale alla scorsa settimana il primo caso positivo di Covid tra gli ospiti di Casa Prina: “Abbiamo effettuato un test su una nostra paziente che ha dato esito positivo, purtroppo poco dopo sono risultate positive anche le tre compagne di stanza. Subito sono state trasferite in un’apposita stanza con personale dedicato, come dicevo nessun sintomo grave. Il modus operandi resta quello di isolare il prima possibile il paziente, anche prima, se si riesce, che compaiano i sintomi. All’interno dell’Rsa garantiamo terapie ad hoc come le ecografie toraciche quindi la situazione da questo punto di vista è sotto controllo. Naturalmente nel caso in cui ci sia un peggioramento del quadro clinico il paziente viene ospedalizzato”.

Un caso di Covid si era manifestato prima di Natale anche all’Hospice: “In questo caso siamo riusciti ad intervenire tempestivamente – ha fatto sapere Rigamonti – in quanto gli ospiti dell’Hospice sono già isolati di fatto. Poco dopo aver rilevato il virus il paziente si è negativizzato”. Nelle scorse settimane è inoltre stata completata la passerella che dall’ingresso di via Carpani conduce all’ala dell’Hospice evitando di passare dall’Rsa, un accorgimento per i parenti dei pazienti ricoverati che possono raggiungere così i loro cari.

Arginata la situazione la struttura è pronta a fronteggiare un eventuale aumento dei contagi: “Se più ospiti dovessero risultare positivi – ha detto Rigamonti –  è stata predisposta la Sala Isacchi per poter assistere le persone, sono dieci posti letto in totale. L’allestimento può essere fatto in breve tempo, al momento però non è necessario: facciamo tanti tamponi, la situazione è monitorata. Inoltre il dottor De Leo in contatto con il dottor Pusterla, Primario del reparto di Malattie Infettive del Sant’Anna di Como, sta valutando la possibilità di utilizzare dei monoclonali anche se dal punto di vista medico le difficoltà non mancano. Parliamo di farmaci sperimentali che hanno bisogno di controlli precisi e andrebbero somministrati a pazienti specifici. Per ora abbiamo dato la nostra disponibilità, ma la questione verrà ulteriormente valutata e approfondita”.

Rigamonti ha concluso prevedendo il picco per la fine di gennaio: “La situazione al momento tiene, gli ospiti sono vaccinati con tre dosi ma purtroppo la variante Omicron è molto contagiosa. Il picco verosimilmente si avrà alla fine di gennaio e la situazione deve essere gestita in maniera diversa. Spiace aver di nuovo chiuso le visite, ma, purtroppo, non c’era altra possibilità, dobbiamo necessariamente ridurre tutti i rischi di contagio”.