Anzano del Parco

Claudio torna dal suo ‘Giro del Mondo’, il racconto dei primi sei mesi

Lorenzo Colombo 12 Ottobre 2018

Anzano del Parco, Attualità

ANZANO DEL PARCO – Nella serata di giovedì, presso il Caffè degli artisti di Anzano del parco, Claudio Moja, ritornato temporaneamente dal suo giro del mondo, ha raccontato la sua avventura fino ad ora. Dopo aver percorso quasi 5000 km Claudio, per motivi familiari, è ritornato a casa per un breve periodo ma ha colto l’occasione per mostrare foto, raccontare storie e tante curiosità di questo avvincente e lungo viaggio, cominciato lo scorso 15 aprile.

Davanti ad una grande folla di curiosi, tra familiari, amici e fan Claudio ha iniziato a raccontare la sua esperienza: “Sono stato via 6 mesi. Sono partito proprio da qui, da questo bar. In 6 mesi sono arrivato fino a Baku, capitale dell’Azerbaigian, percorrendo circa 5000 km“.

The Edge of the world è un progetto che ha come obiettivo quello di sensibilizzare sulla salvaguardia ambientale in primis. “Faccio qualcosa di simbolico ogni giorno del mio viaggio, come raccogliere bottigliette di plastica sparse in mezzo alla natura. Cerco di fare qualcosa di buono per il nostro mondo, la nostra casa”.

“I primi mesi sono stati difficili, il mio corpo si è dovuto abituare, fisicamente e mentalmente. Solo a distanza di 5 mesi mi sono reso conto che ero mio agio e non facevo più tanta fatica. Sono stato il mio allenamento questi mesi trascorsi”.

Attraversata l’Italia, sono arrivato in Slovenia: un bel territorio ma è stato difficile fisicamente, mi facevano male le gambe. Ho camminato lungo la costa croata . Arrivato in Bosnia poi, è diventato tutto molto più interessante e stimolante. Nella zona dei Balcani ho trovato una grande accoglienza pur avendo delle esperienza spiacevoli. Dalla Bosnia al Montenegro, poi ho raggiunto il Kossovo. Da qui la Macedonia . Arrivato in Bulgaria, l’ho attraversa tutta a piedi e ho trovato uno stato ben civilizzato. Ho camminato giorni e giorni circondato da campi di girasoli. Qui ho avuto vari problemi con l’acqua per via dei corsi d’acqua inquinati. Dunque ho dovuto consumare plastica comprando bottiglie d’acqua. Dopo la Bulgaria è toccato alla Turchia, un territorio immenso: ci ho impiegato 2 mesi ad attraversarla. Ad Istanbul ho trascorso una settimana con la mia ragazza. Successivamente ho dovuto attendere il visto iraniano per molto perciò ho colto l’occasione per conoscere molti ragazzi turchi. Da Istanbul mi sono diretto in Georgia dove ho ricevuto una grande accoglienza e conosciuto brave persone. In Georgia ho trascorso un mese lungo le coste del mar Nero. Arrivato a Tbilisi, capitale della Georgia, cambia un po’ tutto, la religione, lo stile di vita. Poi ho varcato il confine dell’Azerbaigian, un paese deserto e uno dei più difficili, sopratutto in termini di accoglienza. Da Baku, capitale dell’Azerbaigian, ho preso l’aereo per tornare” ha raccontato Claudio ai presenti. E’ previsto un altro incontro con l’anzanese presso il Civico3Cafè di Cantù il giorno 16 ottobre.

Claudio poi ha risposto a diverse domande poste dai presenti. Ne riportiamo qualcuna:

Qual è stato il paese più sporco? Sicuramente l’Azerbaigian dove si possono ammirare vere e proprie montagne di rifiuti. In Bosnia e Montenegro la situazione è simile.

Da dove riprenderai il tuo viaggio? Riparto tra una ventina di giorni circa dalla capitale dell’Armenia, Erevan, per motivi logistici legati in particolare modo ai confini. La seconda parte di viaggio sarà tosta, in particolare modo per via delle stagioni. Le prossime mete: Armenia, Iran, Turkmenistan, Kazakistan, India … Non saranno una passeggiata.

Qual è stata la scintilla che ti ha fatto partire? Dopo aver abbondato il mio ultimo lavoro avevo una grande voglia di esplorare, avevo il bisogno di mettermi in contatto con la natura e di mettere in gioco me stesso.  Avevo e ho in mente ancora oggi di realizzare un grande progetto. Qualche mese qualcuno ha iniziato a darmi fiducia e pian piano tutto è iniziato.

E’ stato difficile passare tanto tempo da solo? Passare tanto tempo con me stesso è stato difficile, però mi è piaciuto dato che ho avuto tempo di pensare e studiare: una buona medicina. Nei primi mesi non cercavo tanto contatto umano. Poi mi sono abituato, alla sera era piacevole stare con qualcuno.

Momento peggiore e momento migliore? I momenti peggiori li ho passati quando ero stanco, avevo problemi con il carretto o con la tenda. I momenti belli sono tanti, quando incontravo persone disponibili da cui imparare molto della loro cultura.

Nella realizzazione di questo progetto hai preso ispirazione da qualcuno? Tutto  è nato da me. I viaggiatori, i blogger mi hanno dato la spinta a partire e mi hanno permesso di capire che si poteva fare.

Apporterai delle modifiche alla tua attrezzatura? Ho cambiato tenda. Sto valutando di prendere uno zaino più leggero. Il carretto rimarrà lo stesso seppur qualche modifica.