CASLINO D’ERBA – Passo dopo passo procede l’iter attraverso il quale il Comune di Caslino d’Erba intende dare nuova vita al terreno confiscato alla Mafia.
L’appezzamento, di circa 3 mila metri quadrati, era stato sequestrato dalle Forze dell’Ordine a Ruggero Cantoni, condannato come capo di un’organizzazione accusata di estorsione, truffa, circonvenzione di incapace e usura a danno di piccoli imprenditori e commercianti della zona compresa tra il Comasco e il Lecchese.
A causa dell’emergenza Coronavirus, il progetto di dare una nuova funzione a quest’are ha subito qualche rallentamento, ma ultimamente l’Amministrazione comunale, in stretto coordinamento con gli organismi preposti di Regione Lombardia, sta portando avanti il processo.
“Alcuni di noi stanno frequentando un laboratorio organizzato da Polis e Anci per approfondire i temi annessi alla confisca di un bene appartenuto alla Mafia e alla sua gestione – ha spiegato l’assessore Valeria Tavecchio -. Quindi, redigeremo un regolamento che stabilisca in maniera precisa i parametri di uso e direzione che dovrà essere approvato in Consiglio comunale”.
Step successivo sarà l’individuazione di un ente del terzo settore che sieda al tavolo di co-progettazione con cui venga definito e portato a realizzazione il piano. Al momento il nome dell’associazione non è ancora noto: a fine 2020, il Comune di Caslino aveva aperto un bando attraverso il quale i diversi enti potessero manifestare il proprio interesse, ma la valutazione delle richieste è stata sospesa in attesa della conclusione del percorso di formazione.
“Questi passaggi saranno funzionali e necessari per far sì che un domani si possa accedere a bandi di finanziamento pubblico e privato – ha concluso l’assessore -. Al momento non possiamo definire un calendario preciso, ma ci auguriamo di poter dare il via al progetto entro la fine del 2021”.
