Canzo

Canzo riscopre la sua storia grazie all’archivio della Società Operaia

Miryam Colombo 8 Luglio 2020

Attualità, Canzo

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La sede della Società di Mutuo Soccorso fra operai e contadini di Canzo e paesi limitrofi

 

CANZO – A Canzo si apre una nuova e preziosa finestra sulla storia del paese e della sua gente: proprio ieri, martedì, sono iniziati gli importanti lavori di descrizione e catalogazione dell’archivio storico della Società di Mutuo Soccorso, per anni punto di riferimento per la società e i lavoratori canzesi.

Fondata nel 1882, la Società di Mutuo Soccorso fra operai e contadini di Canzo e paesi limitrofi si identificava in origine in un’associazione a carattere di mutualità costituita allo scopo di garantire forme di assistenza sanitaria e di istruzione, professionale e di base, ai lavoratori del paese e delle zone vicine. Oggi, l’associazione si occupa di promozione culturale in paese.

Nell’archivio della Società sono quindi conservati gli atti tra cui registri, verbali, elenchi, fotografie relativi non solo all’istituzione dell’ente, ma anche alla sua stessa attività e ai suoi soci. Dopo quello parrocchiale e quello comunale, quello della Società Operaia di Mutuo Soccorso è il terzo archivio per importanza storica a Canzo.

“Un’interessante finestra sull’operato di una parte degli avi canzesi e non solo”, come è stato definito, la cui salvaguardia permetterà di ricostruire, preservare e tramandare una parte della storia del paese stesso, come ha sottolineato il presidente della Società, Giovanni Fusi: “L’importanza di questo intervento risiede proprio nella possibilità di conservare e mantenere nel tempo quello che i nostri antenati, in un momento particolarmente difficile, ci hanno lasciato come testimonianza dei propri sacrifici – ha spiegato – All’inizio del mio mandato non ero a conoscenza di questo patrimonio, ma grazie all’importante lavoro di Antonio Salvadé (autore di un libro dedicato alla Società Operaia canzese, ndr) ho compreso quanto fosse importante conoscere ciò che è stato fatto dai nostri padri, custodire ciò che ci hanno tramandato e capire la storia, che è alla base dell’evoluzione culturale”.

“Per queste ragioni, abbiamo deciso, nonostante le difficoltà, di avviare i lavori di catalogazione degli atti conservati e di renderli disponibili a tutti coloro che vorranno consultarli – ha continuato Fusi – Questo archivio è sempre stato un bene della comunità, ma l’ottenimento del vincolo da parte della Soprintendenza non può che confermare ulteriormente il valore che questi documenti hanno per il paese”.

Nell’agosto 2018 l’archivio ha infatti ricevuto la notifica dell’interesse culturale da parte della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia divenendo così bene vincolato. Gli interventi iniziati oggi hanno quindi l’obiettivo di preservare e valorizzare il patrimonio documentario dell’Associazione, uno dei pochi ancora conservati in tutto il Triangolo Lariano, nella prospettiva di aprire al pubblico e agli studiosi l’archivio stesso.

Ad occuparsi di questo delicato compito sarà il Laboratorio di restauro Francesco Rizzo di Canzo, specializzato nel restauro di beni librari, documentari e archivistici. Come spiegato dallo stesso Rizzo, la parte più consistente dei lavori riguarderà la descrizione, ovvero la catalogazione, dei documenti rinvenuti nell’archivio (e già inventariati 5 anni fa) dalla data di fondazione della Società in avanti inserendoli in un particolare programma regionale di archivistica che renderà fruibili gli atti anche in via digitale.

“Ricostruire questo archivio significa restituire un piccolo spaccato della storia di Canzo e del territorio circostante – ha commentato Francesco Rizzo – Per ora procederemo con la sola catalogazione, ma non si esclude di proseguire anche con il restauro dei testi più importanti. Si tratta di un patrimonio davvero prezioso ed è un fatto eccezionale averlo ancora a disposizione”.

I lavori si protrarranno per un paio di mesi e verranno finanziati dalla Società di Mutuo Soccorso, anche grazie alle donazioni ricevute: “La cifra che è stata prevista (circa 5 mila euro, ndr) è abbastanza significativa a fronte delle ridotte entrate su cui la nostra associazione può contare – ha concluso il presidente Fusi – Per questo abbiamo chiesto agli altri gruppi del paese di sostenere questa iniziativa con un piccolo contributo. Per ora abbiamo ricevuto un sostegno dal Comune e dall’associazione Canzo Oltre le Vetrine, che ringraziamo, ma siamo fiduciosi che altri si facciano avanti riconoscendo il valore storico e culturale che il restauro dell’archivio porta con sé”.