Erba

Buco del Piombo, il sindaco: “Per riaprirlo serve fare rete”

Caterina Franci 18 Dicembre 2018

Attualità, Erba

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Il Buco del Piombo

 

ERBA – “Il Buco del Piombo non verrà ‘abbandonato’, il Comune di Erba si batterà per la sua riapertura. Ma è necessario fare rete”. E’ quanto ribadito lunedì sera in sede di consiglio comunale dal Sindaco Veronica Airoldi in risposta all’interpellanza del consigliere comunale Enrico Ghioni (PD-Liste Civiche di Centrosinistra).

“Il sito del Buco de Piombo non è solo erbese, è patrimonio della regione. In sette anni l’unica cosa fatta è stata chiuderlo – ha premesso Ghioni – serve fare di più e farlo tornare fruibile. Perché ciò avvenga invito quindi il sindaco a sollecitare un concorso di risorse anche da parte egli enti deputati”.

Il sindaco Airoldi

Nella sua risposta il sindaco Airoldi ha evidenziato la complessità della situazione, partendo dalla lettere ricevuta lo scorso 12 dicembre dalla Soprintendenza: “Tra i destinatari ci siamo noi come Comune, i Carabinieri di Monza e anche il Gruppo Alpinistico dei Ragni di Lecco che, come noto, ha avuto una diffida dai proprietari dell’area – ha detto il sindaco – si dice chiaramente che la proprietà è privata e che il luogo, ‘danneggiato dalla presenza di chiodi e ganci finalizzati alla salita in arrampicata’, deve essere sottoposto a tutela. Credo che questa lettera evidenzi il problema fondamentale – ha continuato Airoldi – e cioè che il sito è considerato di proprietà privata, le possibilità del comune di intervenire sono pertanto limitate“.

“Ciò non vuol dire che ce ne laviamo le mani – ha sottolineato – ma rende conto della situazione in cui ci troviamo, non facile, per noi come per la precedente amministrazione. Il Comune di Erba, lo ricordo, ha emesso un’ordinanza per vietare l’accesso alla grotta, soggetto a crolli periodici, cercando quindi di rendere sicura l’area. Auspichiamo però la riapertura del sito per consentirne la frequentazione, anche sportiva, visto il suo indiscutibile valore”.

Quali sono le soluzioni dunque? “Farci aiutare, in primis dalla Regione, che, ricordo, ha anche un assessorato preposto alla montagna. Al momento come comune non possiamo pensare ad una progettazione che renda possibile la frequentazione del Buco del Piombo, fermo restando che la lettera della Soprintendenza parla di un bene di proprietà privata. Possiamo sollecitare la Regione per cercare una soluzione insieme”.

Al tavolo di discussione parteciperanno anche i Ragni di Lecco che proprio ieri, lunedì, hanno incontrato il sindaco Airoldi per parlare della situazione: “Ho ricevuto una delegazione di esponenti del gruppo, da parte loro c’è totale collaborazione per coinvolgere la Regione e, se necessario, il Ministero dei dei beni, delle attività culturali e del turismo” ha concluso.