Como

“Basta abusivi”, la lettera dei fioristi di Confcommercio ai sindaci

Caterina Franci 11 Febbraio 2017

Attualità, Como

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COMO – Abusivismo di fiori e piante purtroppo in crescita. L’Associazione di via Ballarini, in questi giorni sta ricevendo numerose segnalazioni da parte dei fioristi associati che denunciano questo fenomeno, amplificato in concomitanza con la festa di San Valentino.

“A fine gennaio – racconta la Presidente del Gruppo Fioristi Maria Teresa Tagliabue –abbiamo scritto a tutti i Sindaci della Provincia di Como per chiedere alle autorità competenti di intensificare i controlli. Tuttavia abbiamo ricevuto segnalazioni da vari fioristi nella provincia. La categoria dei commercianti di fiori e piante è in grave difficoltà e tanti piccoli negozi soffrono di questo fenomeno che, oltre ad alimentare il fenomeno dell’illegalità, svilisce la professione del fiorista arrecando infine notevoli danni economici”.

Barbara Botta, fiorista di Cernobbio si sente danneggiata in prima persona “Ho chiamato subito l’Associazione per segnalare il fatto. Nonostante gli interventi dei vigili che effettuano il sequestro della merce, il fenomeno non si è arrestato e i venditori, dopo essersi nuovamente riforniti, sono ritornati a circolare indisturbati per le strade”.

Nella stessa situazione si trova Maria Colombo, fiorista di Cantù che ormai quotidianamente convive con il fenomeno dell’abusivismo e non vede cambiamenti all’orizzonte.

Il Direttore dell’Associazione, Graziano Monetti, richiama l’attenzione dei Sindaci: “Chiediamo alle autorità competenti di verificare e intensificare i controlli per la tutela di una categoria che ha diritto di svolgere la propria attività commerciale in un clima di parità, rispetto dei regolamenti e libera concorrenza”.

Come presentato l’anno scorso da Confcommercio Como durante la Giornata della Legalità, il 27% circa dei consumatori (l’1% in più rispetto al 2015 purtroppo) ha acquistato almeno una volta prodotti illegali o ha utilizzato generi di servizio offerti da un soggetto non autorizzato a erogarli.