Erba

Avis Erba: giovedì l’ultimo AperiAttivo con la mostra “I colori del mio cuore”

Miryam Colombo 17 Giugno 2019

Attualità, Erba

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ERBA – Si chiuderà con l’Aperiattivo di giovedì 20 giugno il progetto “gocciagoccia – giovani volontari crescono”, promosso da Avis Erba e da Regione Lombardia e finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Appuntamento dalle 19.30 presso Opificio Zappa a Erba con la mostra personale di Sarah Bellone “I colori del mio cuore”.

“Dopo otto appuntamenti di successo, eccoci giunti all’ultimo incontro – hanno spiegato gli organizzatori – Sarà una nuova serata ricca di emozioni e di ospiti, per un’edizione che ha saputo dare tante informazioni e raccogliere ampi consensi di pubblico. Sarah è un’artista a cuore aperto e rimarrete affascinati! Inoltre, alla serata parteciperanno anche l’artista Simone Savogin (quarto classificato nell’ultima edizione di Italia’s Got Talent, ndr) con grande onore per noi sia per la bellezza della sua poesia sia per le sue qualità umane, l’associzione “Vorrei prendere il treno” che quotidianamente abbatte barriere architettoniche e culturali e molti nostri volontari che
prenderanno parola per testimoniarvi il nostro amore per questa associazione”.

 

Dato il successo dell’iniziativa, all’incontro di giovedì potrebbero seguirne altri: “Il direttivo sta valutando ulteriori iniziative, utili per promuovere la donazione – ha spiegato il Presidente di Avis Erba, Andrea Cattaneo – La promozione è infatti parte fondante della missione associativa di Avis Erba e il suo sviluppo ha assunto negli anni una dimensione culturale più ampia. Il fine è quello di diffondere tra i cittadini un’attenzione alla donazione in senso stretto, affiancata però alla disponibilità per gli altri, alla promozione della solidarietà, della salute, di stili di vita sani e positivi, di cittadinanza partecipativa. Così facendo si punta a  formare un cittadino solidale sin dalla giovane età, a orientarci ad avere sempre più “avisini” oltre che donatori, puntando sì, ma non esclusivamente, all’autosufficienza ed al suo mantenimento, non solo al “numero”, ma anche alla costruzione di una base sociale in grado di rispondere puntualmente ai bisogni che si presentano e che mutano costantemente nel tempo ed essere testimoni di valori positivi”.