Erba

PD, Spagnuolo si ritira: “Per coerenza”. Sfida tra Ghioni e Gobbi

Caterina Franci 6 Aprile 2017

Elezioni 2017, Erba, Politica

Michele Spagnuolo

ERBA – La resa dei conti in casa PD sembra essersi ridotta tra due candidati, l’ex sindaco e consigliere comunale Enrico Ghioni e il pusianese Dario Gobbi, “new entry” nella politica erbese. Passo indietro per il collega di banco di Ghioni, Michele Spagnuolo, che ha ritirato la sua disponibilità a candidarsi, “per evitare di creare ulteriori divisioni” come ha dichiarato. In bilico anche la posizione di Gianluca Peschi, pronto a indietreggiare nel caso in cui il suo nome fosse “motivo di litigio o di discordia”.

Il Circolo del Partito Democratico si riunirà questa sera, giovedì 6 aprile, per eleggere il candidato sindaco che rappresenterà il centrosinistra alle elezioni del prossimo 11 giugno. Il favorito, allo stato attuale, sembrerebbe essere Enrico Ghioni, attuale capogruppo Pd in Consiglio Comunale.

Nessun passo indietro per Dario Gobbi, che con piglio deciso ha dichiarato: “Ho un passato sportivo, quando gareggio lo faccio fino in fondo. Mi sono messo in gioco per il futuro di Erba e dei suoi cittadini, non mollo alla fine, pur non avendo condiviso completamente modi di discussione e di andare al voto”. Gobbi era infatti sostenitore delle primarie per scegliere il candidato sindaco, così come Michele Spagnuolo.

Per Gianluca Peschi, altro candidato, gara è il termine sbagliato per vivere il momento: “Facciamo parte di uno stesso schieramento politico e siamo uniti dalla volontà di lavorare per il bene comune. L’approccio non dovrebbe essere pertanto quello competitivo ma propositivo per individuare la persona più adatta al ruolo di sindaco. Con le primarie ci sarebbe stata più competizione forse. Se intendo ritirarmi? Solo se il mio nome sarà fonte di litigi e divisioni, lungi da me crearne. Ho sin dall’inizio dato disponibilità condizionandola ad un accordo unitario rispetto alle forze di centrosinistra, ovvero: se siamo tutti d’accordo ci sono, altrimenti no”.

Ha lasciato per “nobiltà e coerenza” rispetto alle sue idee democratiche invece Michele Spagnuolo, come dichiarato: “Ho sempre creduto che le primarie sarebbero state lo strumento migliore per arrivare ad una scelta oggettiva e utile per i cittadini. E’ nello statuto del Partito Democratico e come ho più volte ribadito, per me non si doveva scegliere se fare le primarie ma farle e basta.

Meno di 40 gli iscritti al Circolo del PD di Erba, una ventina quelli che voteranno questa sera secondo Spagnuolo: “. Non ritengo giusto mettere nelle mani di poche persone questa decisione già di per sé difficile così ho deciso di togliermi d’impiccio. La mia rinuncia è un atto di coerenza, di rispetto e di libertà verso il mio modo di vedere le cose: ho sempre lavorato per far sì che il partito lavorasse con coesione e unanimità, il mio restare avrebbe determinato solo ulteriori divisioni e spaccature, non è da me impormi. Ho preso atto della volontà di scegliere internamente il candidato anche se non mi trovavo d’accordo e altrettanto liberamente ho scelto di non partecipare al voto”.

Tra minoranza e maggioranza Spagnuolo è stato 18 anni nei banchi del Consiglio Comunale erbese e il mandato che sta per concludersi potrebbe essere l’ultimo per lui: “Ho sempre fatto il consigliere con passione e senza alcun interesse personale. Ho lavorato col cuore per Erba perché Erba mi ha dato tanto: sono arrivato qui, anzi, mio padre ci è arrivato, io non ero ancora nato, nel ’57. Ho sposato la politica per cercare di ripagare quello che Erba e gli erbesi hanno fatto per me e la mia famiglia, ci ho provato almeno e i riscontri non sono mancati, anche da parte di partiti avversari. Dopo 18 anni l’idea di non ricandidarmi mi spiace, certo, ma non sarebbe la fine del mondo. Valuterò nei prossimi giorni, in seguito al voto di stasera”.

Sul quale non ha nascosto i pronostici: “Se io fossi rimasto credo avrei vinto in toto, ma avrei spaccato il partito. Tra Gobbi e Ghioni? Credo che Gobbi non abbia chance, ma vedremo, mai dire mai”.