Aree Vaste, il segretario provinciale della Lega Turba: “Serve concretezza”

Lorenzo Colombo 23 Luglio 2016

Politica

bandiere_lega_1CANZO – “Quando sento parlare di Aree Vaste la prima cosa che mi viene in mente è la Siberia. Città metropolitane, Aree Vaste, sembrano terre di nessuno dove vivono cittadini di serie B. Già dai nomi non mi piacciono”. Esordisce così, con amara ironia, sulla spinosa questione delle Aree Vaste il neo eletto segretario provinciale di Como della Lega Nord, Fabrizio Turba (sindaco di Canzo).

“Per sei mesi si è parlato di aria fritta – prosegue Turba – la questione potrà essere affrontata nel concreto solo dopo il Referendum Costituzionale di ottobre. Se passa allora tutte le discussioni fatte finora saranno state inutili, pertanto trovo insensato continuare a spendere parole. Serve concretezza”.

Poi, il nuovo segretario provinciale della Camice Verdi aggiunge: “Abbiamo bisogno che venga rilanciato il Lago di Como in chiave turistica. Pensarlo disunito da Lecco sarebbe un gravissimo errore. Dovremmo prendere esempio dalla Franciacorta, che unendo le forze ha costruito un’identità forte sia sul fronte enologico che su quello turistico. Noi dobbiamo fare lo stesso per il nostro lago, un brand di qualità ed eccellenza che oggi non c’è ancora. Per questo, invito già da ora tutte le associazioni di categoria e le forze politiche a lavorare in questa direzione”.

Tornando al Referendum, Turba dichiara: “Io farò di tutto perché non passi. Questo Referendum è l’ultimo atto di una serie di iniziative che vanno a ledere la democrazia e l’autonomia degli enti locali. Tre anni fa è stata tolta la Tesoreria Unica ai Comuni, poi con la scusa della semplificazione hanno fatto sì che i tributi comunali venissero pagati all’Agenzia delle Entrate. Oggi, tutti i Comuni pagano all’agenzia e poi parte fondi, ridotti, vengono ristornati ai Comuni. Intanto la tassa sulla casa è raddoppiata e il 50% viene trattenuta dal Governo. Adesso stanno mettendo mano alle regole per la presentazione dei bandi relativi alle gare d’appalto, stiamo aspettando le nuove linee guida sapendo che l’obiettivo del Governo è quello di creare una centrale unica di committenza la quale taglierà fuori i Comuni e di conseguenza le piccole imprese che non potranno più competere. Come detto, l’ultimo atto sarà il Referendum, attuando così un centralismo assoluto”.

Quindi, una stoccata al sindaco di Como, Mario Lucini: “Como è la città capoluogo del lago e invece di esser promotrice di un’unione sta sprofondando da sola con le sue paratie. Anziché essere il capofila e discutere di quelle che possono essere iniziative per il rilancio del turismo in un dialogo costruttivo con Lecco, non riesce a risolvere un problema atavico. E’ una vergogna. Per noi le prossime elezioni a Como saranno una sfida da vincere, perché i cittadini sono stanchi di polemiche e di promesse che si disperdono col vento, vogliono risposte concrete e progetti seri. Quello che preoccupa è che la maggior parte dei politici non si è accorta si questo aspetto. C’è ancora tanto da lavorare e noi siamo pronti”.