INVERIGO – E poi ci sono loro, gli ex dipendenti della Manufat. Sessanta persone, ognuna con i propri problemi e le proprie difficoltà. Ma un solo desiderio: riavere il lavoro.
“Molti di noi fanno fatica a prendere sonno alla sera. Davanti a noi ci sono i visi delle colleghe – ha spiegato una ex lavoratrice – Qualcuna ha alle spalle un marito che lavora e riesce a mantenere la famiglia, ma altre sono costrette a chiedere aiuto ai figli. Abbiamo vergogna. Dateci da lavorare. E’ mai possibile che le nostre mani non sanno più fare niente?“.
“Ognuno di noi ha i suoi problemi. Io sono sola, monoreddito, e devo occuparmi di una mamma anziana – ha spiegato un’altra ex lavoratrice – Nei prossimi giorni dovrò sottopormi a un intervento chirurgico e quindi dovrò trovare una sistemazione per mia mamma. I Servizi sociali mi hanno proposto un piccolo aiuto per le cure, ma non è assolutamente sufficiente per far fronte alle necessità di mia mamma, quindi dovrò rivolgermi a una struttura. Con quali soldi visto che non ne ho e non percepisco lo stipendio da 11 mesi?“.
“Venite da noi – ha risposto il sindaco Angelo Riboldi – Prendete un appuntamento con noi Amministratori e illustrateci i vostri problemi personali. Negli ultimi mesi tante persone si rivolgono a noi per chiederci aiuto. Capita anche che noi si metta mano al portafoglio e si dia quanto possibile. Si arriva anche al punto di suggerire di non pagare le tasse – ammette il sindaco – E’ brutto sentirsi impotenti davanti a persone talmente disperate che minacciano persino gesti estremi“.
“Il lavoro è più importante dei contributi economici – sostiene l’assessore ai Servizi sociali Nadia Anzani – Il lavoro dà dignità. La domanda di lavoro, però, cala sempre di più. Io ho davanti a me tante richieste di un posto da parte dei cittadini e poche domande da parte delle aziende: oggi non si riesce più a dare lavoro. Occorre quindi studiare altri tipi di intervento ed è quello che stiamo cercando di fare e l’impegno che ci prendiamo nei vostri confronti”.
