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I successi dei Nomadi scaldano il pubblico del Parco Majnoni

Lorenzo Colombo 5 Settembre 2016

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ERBA  – I Nomadi colpiscono ancora: grande partecipazione di pubblico al concerto tenuto dalla storica band emiliana presso il Parco Majnoni di Erba domenica 4 settembre, nell’ambito di Erba Music Fest, con numerosi fans accorsi da diverse regioni d’Italia per assistere al concerto della band italiana più longeva per anni di attività alle spalle, che ha fatto tappa proprio a Erba con il suo Come Potete Giudicar Tour 2016.

Le aspettative dei tanti appassionati presenti allo spettacolo, giovani e meno giovani, non sono state certo disattese: Beppe Carletti (tastiere), Cico Falzone (chitarre), Daniele Campani (batteria), Massimo Vecchi (basso e voce), Sergio Reggioli (violino e chitarra) e Cristiano Turato (voce e chitarra) hanno portato sul palco un sapiente mix di brani della produzione più recente – dal nuovissimo singolo Così sia ad Animante, da Sangue al cuore a Dove si va e Io voglio vivere – unite a moltissimi cavalli di battaglia di un repertorio ormai ultra cinquantenario, come Noi non ci saremo, Auschwitz, Ho difeso il mio amore, Canzone per un’amica, Dio è morto e l’immancabile Io vagabondo, che ha concluso il concerto e che il pubblico ha intonato e cantato a gran voce.

 

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Sul palco i Nomadi hanno portato la loro proverbiale capacità di coniugare divertimento e impegno, alternando canzoni più spensierate a momenti di riflessione sull’attualità, come avvenuto nell’introduzione della recente Io come te, dedicata dal bassista Massimo Vecchi non solo ai migranti di cui tratta il brano, ma anche a tutte le persone che, come i terremotati colpiti dal recente sisma in centro Italia, stanno attraversando momenti di difficoltà.

 

nomadi (5)La potenza e la carica antimilitarista di C’è un re hanno aperto la serata, mentre la poesia immortale de Gli aironi neri ha fatto da contraltare alla desolazione e alla rabbia raccontata in Rubano le fate; in scaletta, per un concerto durato più di due ore e mezzo, spazio anche per altri capolavori dei Nomadi forse un po’ meno conosciuti al grande pubblico, come 20 de Abril, Il paese delle favole, Il fiore nero, Ala bianca, Utopia o L’ultima salita, canzone incisa nel 2006 per ricordare Marco Pantani. Nel finale c’è ovviamente tempo per alcuni dei grandi classici che hanno reso immortali i Nomadi, a partire da Un pugno di sabbia, Ho difeso il mio amore, la sempre splendida Ma che film la vita – dedicata alla memoria del leader e cantante Augusto Daolio, prematuramente scomparso nel 1992 – fino alla gran volata conclusiva, con il trittico Canzone per un’amica, Dio è morto e Io vagabondo.

 

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Una festa in musica, quella portata dai Nomadi a Erba, che ancora una volta ha saputo coinvolgere tutti i presenti, dai fans di lunga data e assidui frequentatori dei loro concerti fino ai ragazzi più giovani che magari erano a vederli per la prima volta.

Un pubblico trasversale, quello che da sempre segue i Nomadi, che è cresciuto con le loro canzoni e che ogni volta che ne ha la possibilità non perde l’occasione di seguirli anche dal vivo. Sul palco del Parco Majnoni sorrisi e impegno, professionalità e simpatia, il tutto unito dalla musica e da una trentina di canzoni che hanno segnato in maniera indelebile una pagina fondamentale della storia della canzone d’autore italiana: canzoni che proprio per il loro valore musicale e testuale sono conosciute e cantate ancora a distanza di tanti anni da diverse generazioni di ragazzi e ragazze, a dimostrazione che il messaggio che contenevano è stato recepito e continua ad essere importante per moltissime persone.

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Scaletta completa della serata

C’è un re
Noi non ci saremo
Gli aironi neri
Il fiore nero
Rubano le fate
Così sia
20 de Abril
Come va la vita
Sangue al cuore
Io come te
Animante
Auschwitz
Il paese delle favole
Dove si va
Io voglio vivere
Qui
Il vento tra le mani
Ala bianca
L’ultima salita
Utopia
Ti lascio una parola (Goodbye)
Un pugno di sabbia
Tutto vero
Ho difeso il mio amore
Ma che film la vita
Canzone per un’amica
Dio è morto
Io vagabondo
Te Deum