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Erba. Commercianti multati. La colpa? Un errore di comunicazione

Caterina Franci 18 Ottobre 2016

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ERBA – Multati per “aver esposto abusivamente lavagnette, cartelli o fotografie”, ovvero senza dichiararli: succede a Erba dove nei giorni scorsi diversi commercianti si sono ritrovati nella cassetta della posta multe salate da parte della San Marco Spa di Lecco, l’azienda a cui il Comune ha affidato, nel 2013, la gestione dei regolamenti per le pubbliche affissioni.

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Via Volta, negozio “HappyFoto” i cartelli segnalati con la freccia bianca sono stati ritenuti “abusivi”

 

I controlli sono avvenuti nel corso dell’estate: agenti della San Marco hanno controllato e fotografato quelle che sono state ritenuto delle violazioni (dalle lavagnette con i menù esposte fuori dai bar ai cartelloni pubblicitari dei negozi) recapitando poi ai trasgressori le rispettive multe.

Peccato che i commercianti non ne sapessero nulla e alla vista del (salato) conto la polemica è scattata. Un’ottantina in totale le sanzioni emesse, delle quali 40, come spiegato dall’assessore al Commercio Angelo Cairoli, “recidive”, ovvero recapitate ad attività già multate lo scorso anno.

Alla base di tutto, come appurato nel corso di un incontro avvenuto questa mattina, martedì, tra l’Amministrazione comunale, i rappresentanti dei commercianti e della San Marco Spa, un evidente errore di comunicazione. Sembra infatti che i commercianti nulla sapessero del regolamento vigente in materia di affissioni pubblicitarie, incorrendo in pesanti sanzioni solo per aver esposto una lavagnetta più grande del dovuto senza dichiararla. In altri casi il problema rilevato sono state le fotografie esposte e i cartelli per la pubblicità: “Io sono fotografo… ed espongo foto” ha commentato Oscar Manzoni, titolare dell’HappyFoto di Via Volta “mi è arrivata la cartella da pagare, senza nessun avviso né da parte del Comune né da parte della San Marco, solo il conto e le foto dei cartelli incriminati”.

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L’assessore Angelo Cairoli

“Il Comune di Erba applica la tariffa più bassa e da quando la San Marco ha preso in gestione il servizio le sanzioni sono diminuite, da 150 a 80– ha detto l’assessore Cairoli, presente questa mattina all’incontro – da parte nostra c’è sempre stata volontà di trasparenza e informazione – ha continuato – lo scorso anno avevamo proposto una giornata informativa ai negozianti per spiegare anche queste cose, non era stata molto partecipata. L’incontro di questa mattina è stato più che positivo e ha rilevato la massima disponibilità da parte di tutti a risolvere la situazione. In particolare ora con l’ufficio Tributi e la San Marco si procederà a capire cosa sia effettivamente successo e dove ci sia stato l’errore di comunicazione: per le 40 attività commerciali sanzionate per la prima volta è prevista una probabile riduzione della tassa, avranno tempo 60 giorni per pagare. A tutti i negozianti verrà quindi inviato lo stralcio del regolamento sulle affissioni pubblicitarie in modo che in futuro situazioni di questo tipo non si ripropongano più”.

Soddisfatto dell’incontro anche Michele Riva di Confcommercio: “Ci stanno a cuore due punti fondamentali, il primo è quello di fare maggiore informazione verso i commercianti, le normative cambiano ed è possibile che non tutti riescano ad aggiornarsi. Per questo motivo valuteremo il metodo attraverso cui fare informazione, se attraverso incontri o informative; dall’altro lato abbiamo convenuto di dover analizzare caso per caso: incontreremo i commercianti coinvolti per capire meglio con loro quanto accaduto e vedere, dove possibile, di risolvere la situazione”.

Inevitabili i malumori da parte dei commercianti: “Già il periodo per noi non è tra i migliori, invece di incentivare ci mettono in difficoltà, queste multe sono una batosta”.

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Eugenio Zoffili e Erica Rivolta (Lega Nord)

 

L’argomento, neanche a dirlo, approderà tra i banchi del consiglio comunale. Tra le minoranze, la Lega Nord sta già preparando una mozione: “E’ un momento difficile per i commercianti e troviamo assurdo che un’amministrazione, un sindaco, invece di avere a cuore i propri cittadini e chi lavora nel commercio faccia di tutto per metterli in difficoltà. Non siamo una metropoli, i negozi sono quelli che sono, gli amministratori avrebbero dovuto andare dai negozianti e spiegare loro la situazione, informarli”, hanno dichiarato Eugenio Zoffili ed Erica Rivolta.